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PRO PATRIA - LUCCHESE 3-0

La Lucchese ha toccato, speriamo, il fondo!

La notizia, che non è una notizia, è che la Lucchese perde la sua quinta partita consecutiva.

La notizia, che non è una notizia, è che alla Lucchese piace la “regola del tre”; incassa tre gol facili facili per la quarta gara su sei disputate, con il poco edificante record di essere la difesa più battuta di tutti e tre i gironi di serie C.

La notizia, che non è una notizia, è che la Lucchese non crea nemmeno una palla gol e, di conseguenza, non tira mai in porta.

La notizia, che non è una notizia, è che la Lucchese vista in queste prime sei giornate non da mai l’impressione di lottare come impone la categoria e si approccia alle gare in modo molliccio, non vincendo mai un contrasto, non giocando con il coltello tra i denti, quasi rassegnata al suo destino (che è quello di prendere gol a grappoli e la quasi certezza di non farli….). 

Diventa inutile parlare di calcio, di schemi, di moduli, di formazioni: quando manca il famoso “sangue agli occhi” di Gattusiana memoria, tutto il resto è noia. Detta così l’equazione è una e una soltanto: Lucchese da retrocessione diretta.

Certo, tempo per recuperare ce ne sarebbe a volontà, ma qui non si tratta di prendere uno o due giocatori; dispiace dirlo e per chi come il sottoscritto ha vissuto gli anni ’80 rossoneri, è quasi una bestemmia…ma urge un cambio di rotta a trecentosessanta gradi.

Sicuramente mister Monaco non ha tutte le responsabilità, è ovvio, ma dopo sei prestazioni scabrose (tranne due tempi…), dopo che tutte le squadre che incontrano la Lucchese impongono il proprio gioco (incluse quelle della stagione scorsa), dopo cinque sonore sconfitte consecutive, dopo una valanga di gol incassati, dopo partite approcciate come se fossero amichevoli estive, dopo aver dato una sbirciata alla classifica….beh….c’è poco da inventarsi, la soluzione (o meglio, il tentativo…) è una soltanto.

Si, perchè sperare che quello che abbiamo visto in queste gare, si trasformi per incanto senza cambiare niente, è utopia allo stato puro; è come se sperassi di svegliarmi domattina con i capelli lunghi!

I problemi che attanagliano questa Lucchese sono palesi e di diversa natura. Un budget forse risicato, visto anche il periodo, con spese per i protocolli e mancati incassi a farla da padrone, hanno spinto i dirigenti a fare una campagna acquisti ancora più giovane della norma, per attingere ai famosi fondi del minutaggio. Gioventù non fa rima con esperienza.

Una campagna acquisti fatta in prospettiva ad un determinato tipo di modulo, ha spostato il tiro su elementi rapidi e brevilinei (Convitto e Scalzi su tutti) e la squadra soffre in fisicità.

Sempre il modulo di partenza (4-2-3-1) non ha dato, in questo inizio, quella serenità che serviva per far crescere i giovani; senza centrocampo, soffre sia la difesa che l’attacco. Sarò ripetitivo, ma tutte le squadre incontrate (incluse quelle della stagione scorsa) hanno imposto il proprio gioco alla Lucchese, o meglio, La Lucchese non è mai stata in grado di imporre il proprio; centrocampo sempre in mano agli avversari e squadra palesemente in difficoltà.

Un approccio alle gare che fa infuriare i tifosi; troppe volte la squadra ha timidamente reagito, soltanto dopo aver preso uno, due o tre schiaffi. In questa categoria essere blandi significa aver perso prima ancora di cominciare! E infatti…….

Evito il commento sulla gara odierna. Potrei fare copia-incolla delle altre cinque. Un quattro come voto di squadra, nessuna sufficienza.

La palla (o patata bollente) è nelle mani della società che non può permettersi il lusso di bruciare un patrimonio di giovani e non può dar voce a chi sostiene che lo Stadio non serve a niente. Due punti chiave su cui riflettere bene, ma velocemente.

Giulio Castagnoli

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