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GROSSETO - LUCCHESE 2-1

Niente…niente da fare.

La solita vecchia Lucchese torna con le ossa rotte anche dalla maremma e, in appena due gare, cancella la mini serie positiva (che doveva avere una continuità..) e riapre una crisi che, in questo momento della stagione, potrebbe essere letale.

E’ stucchevole, anche per il sottoscritto, ripetere sempre le stesse cose; difesa colabrodo (anche oggi regalato il primo gol), una passività nella squadra come se giocasse un’amichevole estiva (nemmeno un ammonito) e oltre un’ora di gioco senza nemmeno l’idea di un’azione e, tantomeno, di un tiro in porta. Questa non può essere la strada che porta alla salvezza.

La mini serie, con alcuni risultati fortuiti, aveva illuso un po' tutti; si diceva “piano piano, ritrovando la condizione, un modulo più coperto, il mercato di gennaio…” sta di fatto che la Lucchese è tornata quella di qualche mese fa, ovviamente in peggio. Un’involuzione difficilmente spiegabile, che non può e non deve avere alibi.

Durante il focolaio Covid, sono stato il primo a difendere certe prestazioni, perché la condizione non poteva esserci ed era già tanto trovare undici elementi che stessero almeno in piedi. Ora il focolaio non c’è più e la società è anche tornata pesantemente sul mercato.

La gara di oggi doveva essere l’occasione per rialzare la testa, ma non è sicuramente subendo l’avversario (il Grosseto neopromosso, non il Bayern Monaco) per ottanta minuti su novanta, che puoi sperare di fare risultato.

Dopo i primi venti minuti di un pessimo tamburello (la palla non voleva saperne di stare a terra, anche e soprattutto sfidando la legge di gravità…) il Grosseto passa in vantaggio; ovviamente per una topica del solito De Vito (e non sarà la sola) come successo a Lecco, che controlla male e innesca l’azione del vantaggio. Un film del terrore, già visto.

E la Lucchese che dovrebbe giocare con la bava alla bocca? Fa spallucce, si ricompone e continua con il solito “non gioco” che non porta nessun rifornimento in avanti, con il portiere maremmano che potrebbe comodamente giocare in giacca e cravatta. I padroni di casa, sia chiaro, sono una normalissima squadra di categoria; arcigna, tosta, cattiva (sportivamente parlando), aggressiva, dinamica, l’esatto contrario della Lucchese.

Nella prima frazione i padroni di casa potrebbero raddoppiare in un paio di circostanze, soprattutto con Polidori che di testa manda poco sopra la traversa, con Biggeri uscito a vuoto.

La “reazione” dei rossoneri ad inizio ripresa è blanda, come del resto tutto il primo tempo. Al 62’ il solito miracolo: Lucchese in gol al primo tiro in porta! Realizza Panariello in mischia, su calcio di punizione dalla destra. La Lucchese si “scatena” e fa passare dei brutti sette minuti (7) ai padroni di casa; al 66’ Bianchi si inventa uno slalom in area, tira (purtroppo) centrale e l’estremo di casa respinge, mentre al 69’ Cruciani prova un destro da quarantacinque metri che si stampa sull’incrocio alto.

Il Grosseto si riprende e non ci sta a pareggiare con la Lucchese. Al 35’ Biggeri esce male, perde il pallone ma il tiro a botta sicura di Stjepovic esce di un soffio. Un colpo di testa in mischia, in area rossonera, esce di poco e Biggeri si riscatta parzialmente con due parate consecutive (38’).

Al 44’ un inutile, quanto ingenuo, fallo di Kosovan regala un calcio di punizione al Grosseto. Balla bassa in area e sul proseguo dell’azione è sfortunato il fallo di mano di Petrovic; rigore e gol della vittoria per i maremmani. Nei quattro minuti di recupero i rossoneri non riescono più nemmeno a buttare il pallone avanti e il Grosseto ha due occasioni per dilagare; la sconfitta, seconda consecutiva, si concretizza.

Un cinque come voto di squadra, con sufficienze per Panariello, Meucci, Nannelli e Bianchi.

Un consiglio: se continuiamo a dare la colpa sempre agli episodi il 25 Aprile, Festa della Liberazione, saremo ultimi staccati. La Lucchese viaggia ad una poco edificante media di 1,77 gol subiti a partita. Soltanto quattro volte, su ventidue gare disputate, la porta rossonera è rimasta (anche fortunatamente, visto che Piacenza, Pontedera e Pergolettese hanno colpito pali e traverse) inviolata. Questi dati oggettivi, secondo il mio modesto parere, dovrebbero consigliare un atteggiamento un po' più “spregiudicato”; della serie: proviamo a far gol, tanto almeno uno ce lo facciamo da soli.

La Lucchese degli ultimi tre giorni, è tornata ad essere anche debole mentalmente. Pochissima personalità, nessuno che urla in campo, nessuno che si incazza e oggi nemmeno un ammonito. Più che Pantere, sembriamo dei gatti bagnati. Da non credere.

Da dove ripartire? Da quei sette minuti di fuoco?

Giulio Castagnoli

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