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COMO - LUCCHESE 1-0

Cose già viste e riviste, purtroppo.

La Lucchese esce battuta anche da Como e vede, nuovamente, allontanarsi la squadre che la precedono nella lotta salvezza.

Qualcuno dirà che a Como, contro la capolista, poteva anche starci di perdere….dimenticando che i rossoneri, ultimi in classifica, non possono più ragionare come fossero matematicamente salvi e che Benassi & C. hanno praticamente finito il “bonus sconfitte”.

Non è stata una battaglia come quella di una settimana fa, contro la Pro Vercelli; la gara è stata sonnacchiosa, con un Como in difficoltà (due sconfitte nelle ultime tre gare, con la scoppola nel derby di domenica scorsa). I lariani andavano a due all’ora con poca grinta, con la Lucchese ben contenta di giocare a certi ritmi (della grinta ne abbiamo già parlato..).

Meglio i padroni di casa nella prima frazione che creano almeno tre-quattro palle gol, mentre i rossoneri calciano verso la porta soltanto con Petrovic. Nella ripresa il Como si disunisce e crea molto meno, mentre la Lucchese si fa pericolosa soltanto su calci piazzati, sempre a ritmi agostani.

La cronaca è veramente scarna e anche Eleven Sport è in difficoltà a mettere insieme un paio di minuti di highlights.

La frittata si compie al minuto 82’. Solito fallo ingenuo, quanto inutile, di Kosovan (sfortunato, come a Grosseto…) con l’arbitro che trasforma un calcio di rigore in una punizione al limite dell’area (le immagini dimostrano che il fallo è dentro l’area o sulla linea, che comunque è area di rigore). Batte l’ex Arrigoni che realizza con irrisoria facilità. La palla, calciata forte, passa (in mezzo alla barriera?) e si insacca sul palo di Biggeri.

Nei restanti dodici minuti, compreso il recupero, non succede niente e la sconfitta si materializza.

Il Como non ha fatto niente? Peggio ancora, aver perso contro una squadra che non ha fatto niente!

La Lucchese, come filosofia, non è una squadra nata per attaccare; i rossoneri si attestano e dovrebbero ripartire, ma raramente lo fanno. I numeri, impietosi, dicono anche che i rossoneri hanno fatto più punti fuori, rispetto alle gare casalinghe (quasi il doppio), a dimostrazione che l’azione offensiva rossonera trova maggiori spazi quando la gara la fanno gli avversari; o meglio, la gara la fanno sempre gli avversari (anche al Porta Elisa) e qualche volta (poche) la Lucchese ne approfitta.

E’ anche questo che preoccupa, e non poco, la tifoseria.

Ammesso e non concesso che i rossoneri riescano a tirarsi fuori dall’ultima posizione, come affronterebbero gli eventuali play out, magari contro squadre piazzate meglio in classifica, alle quali basterebbero due pareggi?

La Lucchese deve smetterla di entrare in campo per non perdere, tanto il gol avversario, prima o poi, arriva puntuale, salvo rarissimi fortuiti casi (cinque volte); i rossoneri devono trovare una maggiore fluidità offensiva (in generale nulla o quasi) e provare a vincere qualche partita, senza se e senza ma.

I pareggi servono se alimentati da qualche vittoria, altrimenti sono mezze sconfitte; se una compagine, in un girone a venti squadre, pareggiasse tutte le partite, farebbe 38 punti, che sarebbero insufficienti per la salvezza diretta. Figuriamoci una Lucchese che ha già perso ben tredici scontri, sui ventiquattro disputati (ben oltre la metà).

Capisco sia i dirigenti che lo staff, quando commentano gare come quella odierna, dicendo di non aver meritato la sconfitta. Il problema è che ogni maledetta domenica, dobbiamo convivere con le famose ingenuità; stabilito, marchiato a fuoco, che le ingenuità sono ormai una triste costante, perché non provare a vincere? Perché non provare ad imporre il nostro gioco, ammesso che esso esista? Perché non provare a fare una gara offensiva, magari già da mercoledì?

L’emergenza c’è e, onestamente, c’è sempre stata (vedi infortuni, vedi Covid e vedi infortuni causati dal Covid) ma tenere bene il campo per ottenere il punticino, numeri alla mano, non basta più...ne con le prime, ne con quelle di metà classifica, tanto meno con le ultime.

Hanno fatto punti Livorno, Olbia, Giana Erminio e, mentre scrivo, il Piacenza è in vantaggio sulla Pistoiese, della serie ultimi in classifica, con la salvezza diretta a otto punti.

VINCERE!! Ora o mai più…

Giulio Castagnoli

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