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LUCCHESE - PESCARA 2-1

Altro giro, altra corsa (come al Luna Park) e la Lucchese sciorina l’ennesima prestazione sopra le righe, battendo anche la quarta forza del campionato, dopo aver fermato la prima, battuto la seconda e battuto la quinta.

Anche il baldanzoso Pescara, se ne torna in Abruzzo a orecchie basse.

E pensare che i rossoneri, già incerottati per le assenze di lungo corso di Papini, Semprini e Fedato, hanno dovuto fare a meno anche di Picchi che sarebbe partito tra gli undici titolari. Gioca Tumbarello ed il ragazzo farà bene.

Partono meglio gli ospiti, ma sarà un fuoco di paglia; al 6’ Ferrari si trova il pallone sulla testa, dopo che Coletta non era riuscito a respingere un traversone dalla destra, ma manda clamorosamente fuori a tre metri dalla porta.

Scampato il pericolo, la Lucchese si mette a tessere la sua solita tela, una serie infinita di passaggi tecnicamente apprezzabili e verticalizzazioni improvvise, dove spicca la tecnica di Collodel e Minala; Visconti tra le linee crea scompiglio (panico?) e ogni volta che i rossoneri si spingono in avanti creano seri pericoli alla porta difesa dal nazionale Under 20 Alessandro Sorrentino, vent’anni compiuti proprio oggi.

Vanno al tiro Visconti (deviato sopra la traversa dal portiere), Collodel (che si disturba con Tumbarello), ancora Visconti (alto), Nanni (palla che sfila di poco a lato e Tumbarello che inizia l’azione e sul perfetto cross di Nannini sbaglia il tap-in solo davanti la porta.

Si va al riposo con molta Lucchese e poco Pescara (in pratica i primi cinque minuti) e con il pubblico di casa che applaude convinto.

L’inizio della ripresa è scoppiettante e la Lucchese, in due minuti, mette il sigillo sulla gara e sulla salvezza, vero obbiettivo stagionale. Bella l’azione del vantaggio di Visconti (2’), intelligente ad inserirsi sul perfetto assist di Nannini e bravo a calciare in girata sul primo palo. Grande esultanza alla panchina rossonera.

Nemmeno il tempo di risedersi sui gradoni che stavolta è Visconti a lanciare in verticale Belloni, con l’attaccante rossonero che calcia abbastanza forte e buca Sorrentino, forse abbagliato dal sole (4’).

Un uno-due che tronca le velleità del Delfino.

Al 10’ azione insistita del colosso Ferrari, che vince un rimpallo, salta un paio di uomini, commette un fallo grosso così su Minala (le immagini tv inchiodano l’incerto arbitro D’Eusanio di faenza) e poi calcia insaccando il pallone dell’1-2. Grandi proteste, con tutta la squadra rossonera intorno all’arbitro che, ovviamente, non cambia idea.

Quì i rossoneri dimostrano grande maturità e quella giusta furbizia che, se fossero state utilizzate nel girone di andata, oggi saremmo a parlare di un altro campionato, ma il percorso di crescita è, inevitabilmente, passato anche da certe gare regalate

. Coletta e compagni si attestano si, ma senza rischiare praticamente niente.

I cambi, alcuni obbligati, fanno perdere terreno ed il Pescara ci prova, ma sbatte sul muro di gomma formato dalla mediana e dai due centrali rossoneri, bravissimi anche sulle numerose palle alte. Infatti non c’è niente da annotare sul taccuino e la Lucchese vince l’ennesima gara contro una “grande” e virtualmente conquista una salvezza che, ad onor del vero, non è mai stata seriamente in discussione.

La qualità della rosa, costruita dal tanto vituperato Daniele Deoma, è di prim’ordine e questa squadra, opportunamente rinforzata, potrebbe recitare un ruolo importante nella prossima stagione. La Società sta lavorando per blindare i pezzi da novanta, proponendo nuovi contratti a chi è in scadenza, proponendo prolungamenti dei contratti a chi ce l’ha anche per la prossima stagione e guardandosi intorno per irrobustire questa squadra abilmente plasmata e fatta crescere da Guido Pagliuca e dal suo Staff.

Quando le cose vanno bene e si raggiungono gli obbiettivi (sperando di andare oltre….) il merito è di tutti. Di una società che ha fatto miracoli, non avendo al proprio interno un socio forte economicamente, di un gruppo di calciatori mediamente giovani (soltanto il Montevarchi ha una rosa più giovane) che si sono applicati e tra mille difficoltà hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, di un mister che, soliti eccessi caratteriali a parte, ha dimostrato di meritare Lucca e una squadra, nel tempo, per provare a vincere, di uno staff di “lucchesi” (Stefano Fracassi, Simone Angeli, Riccardo Guidi, Alvaro Vannucchi, Adolfo Tambellini, Mauro Lazzari, ecc) che ha lavorato come per la famiglia, di un pubblico che, seppur numericamente non all’altezza del passato, ha sempre sostenuto (soprattutto una commovente Curva Ovest, in molte gare da categoria superiore) facendo pochissime polemiche e facendo tornare ad essere il Porta Elisa, un “campaccio”. Mi scuso se dimentico qualcuno.

Ora i play off sono dietro l’angolo, ancora tre battaglie e ci siamo, per provare a divertirci ancora un po'.

Un sei e mezzo come voto di squadra, con voti più alti per Minala, Visconti ed il solito Belloni.

Sulla giostra Lucchese il divertimento è assicurato.

Giulio Castagnoli

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