LEGNAGO - LUCCHESE 1-1
Peccato.
Un’altra buona gara dei rossoneri non ha portato quella vittoria che sarebbe stata meritata, visto il computo delle occasioni.
Contro il fanalino Legnago la Lucchese non è stata cinica come nelle ultime partite e, complice il solito golletto preso su palla inattiva e quindi a difesa schierata, non è riuscita a mandare l’ultima in classifica a quel -9 necessario per la forbice, ma il campionato è ancora abbastanza lungo per poter compiere il miracolo.
Gucher (ancora il migliore) e compagni sono partiti molto bene e hanno fiaccato qualsiasi pensiero dei padroni di casa apparsi, in tutta onestà, la peggiore delle squadre incontrate.
Occasioni con Magnaghi e Selvini e al 13’ un siluro dai venticinque metri di Magnaghi porta in vantaggio i rossoneri, con la palla che tocca sotto la traversa e finisce in rete. Gran gol!
Il Legnago, in tutto il primo tempo, ha una sola occasione con Basso Ricci ma Benedetti in scivolata ribatte, mentre la Lucchese ha il demerito di non chiudere la contesa nel momento in cui i padroni di casa (peggior difesa del girone) sbandano vistosamente e lasciano praterie ai ragazzi di mister Gorgone.
Perucchini compie la prima grande parata su un colpo di testa di Selvini (31’) e un minuto più tardi un’entrata di Catanese su Diaby provoca la sotituzione di entrambi per infortunio.
Dopo ben quattro minuti di recupero termina la prima frazione.
Ad inizio ripresa i padroni di casa spingono con più convinzione ma lasciano spazi invitanti a Magnaghi e Selvini; al 5’ è proprio il classe 2004 rossonero a presentarsi davanti a Perucchini che ribatte in angolo.
Al 13’ altra colossale palla gol per Magnaghi con Perucchini (il migliore per distacco dei suoi…) che si distende e ribatte il tiro a colpo sicuro.
Un minuto più tardi un altro siluro di Magnaghi sfiora il montante alla sinistra di Perucchini e quando la squinternata difesa di casa sembra sul punto di capitolare...il Legnago pareggia.
Inutile fallo di Cartano sul vertice dell’area e sulla susseguente punizione, in perfetto Lucchese-style, arriva il gol del pari con Ampollini che anticipa tutti e mette alle spalle di Melgrati (20’).
Ora la Lucchese sbanda, sembra di rivivere la trasferta di Pescara (ma fortunatamente gli uomini di Bagatti non hanno la stessa cinicità degli abruzzesi di Baldini) e al 23’ Gucher si butta a corpo morto su Svideroschi e gli nega il gol del sorpasso.
Fedato prende il posto di Magnaghi (in questo momento è l’unico con certe caratteristiche che può giocare da prima punta) e lo fa bene presentandosi davanti a Perucchini ma sparando centrale (31’).
La gara è piena di errori da una parte e dall’altra; il Legnago butta palloni in avanti, spesso a casaccio, mentre la Lucchese non riesce a ripartire sbagliano decine di appoggi, anche quelli elementari.
Nei cinque minuti di recupero, però, sono i rossoneri che si spingono in avanti e al 47’, su corta respinta della difesa, la palla casca sui piedi di Gucher con la bomba del rossonero che viene respinta da Perucchini per l’ennesimo miracolo e sul tap-in non è pronto Ballarini il cui tocco sfila abbondantemente fuori. Peccato.
Un sei più come voto di squadra con buone prestazioni di Visconti, Ballarini e Magnaghi; la palma del migliore va ancora una volta a Robert Gucher un lusso per la categoria. Il rammarico per non averlo avuto tutto il girone di andata è grande e certe decisioni cervellotiche di queste dirigenze di incapaci possono soltanto confermare i pensieri di tifosi e addetti ai lavori. Bravi anche in questo caso!
Intanto continua la corsa contro il tempo per cercare di non scrivere la parola FINE del calcio a Lucca.
Più passano i giorni e più si capisce che, adottando una delle possibilità che esistono (Piano di Attestato di Risanamento il più percorribile) il ramo sportivo della Lucchese può essere acquistato con cifre veramente irrisorie per imprenditori di un certo livello; a tal proposito si sappia che la fidejussione del Gruppo Bulgarella può essere usata soltanto per debiti sportivi, dimezzando di fatto quella cifra che servirebbe ad un eventuale compratore.
Intanto si parla di ripartenze dal basso, come se fosse la via dell’orto…e come se fosse una novità, la prima volta...
Una malaugurata ripartenza avrebbe ripercussioni su tutta la città, dall’Amministrazione Comunale ai pochi tifosi rimasti e sarebbe l’ennesima onta che scriverebbe la parola FINE.
La Lucchese si può e si deve salvare adesso.
Ora o mai più.
Giulio Castagnoli