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LUCCHESE - VERBANIA 1-1

Un 1-1 scialbo, quello al quale abbiamo assistito al Porta Elisa.

La Lucchese rallenta la sua corsa per provare a rientrare nelle posizioni di vertice e lo fa contro la seconda peggior difesa e il peggior attacco del girone.

Si torna al 4-2-3-1 e, secondo il mio modesto parere, si fa più di un passo indietro e anche se i problemi dei rossoneri sono da ricercare nella quasi nulla fase offensiva, oggi è mancata anche quella cattiveria e quella “fame” obbligatorie in una categoria dove non c’è tecnica e poca tattica.

La Lucchese gioca tutta la prima frazione trotterellando, niente ritmo, nessuna accelerazione, nessuno che spacca la difesa avversaria; il Verbania ne approfitta e prova a mettere fuori la testa.

Dopo quasi mezz’ora di niente, gli ospiti passano con una bella combinazione che porta al facile gol di Austoni (29’). Benassi e compagni si svegliano leggermente dal torpore e dall’unica bella combinazione della prima frazione (o della partita) nasce il pari di Fazzi (il migliore) che di destro mette nel sette (38’) dopo la combinazione sull’esterno Vignali-Remorini.

Il primo tempo si chiude con un pari sonnolento.

Chi si attende una Lucchese “sbavante” dalla voglia di vincere, resta deluso. Un po' meglio quando si cambia modulo, ma i rossoneri partoriscono soltanto un paio di tiri da fuori e un’occasione con Fazzi respinta dal portiere; troppo poco per sperare di vincere.

Il popolo rossonero chiede a gran voce attaccanti da inserire in questa squadra ma quando non crei praticamente niente, sempre secondo il modesto parere del sottoscritto, puoi metterci anche il miglior Van Basten, con il medesimo risultato; la Lucchese non crea e non mette mai i propri attaccanti nelle condizioni di segnare, punto. Chiunque giochi con il numero nove sulle spalle, si ritrova addosso tutta la difesa avversaria (soprattutto quando si decide di giocare ad una punta…..) con il risultato di rimanere la davanti, tutto solo, a dover amministrare sporchi rilanci della difesa.

Più che nuovi attaccanti, urge trovare la quadratura del cerchio anche davanti. Si, perché i rossoneri non sono pericolosi nemmeno con i tre che solitamente agiscono dietro l’unica punta, se è vero com’è vero che la Lucchese ha segnato soltanto quattro miseri gol con gli “avanti”, alternando ben nove giocatori in quei ruoli. Segno evidente che la manovra porta molto raramente, attaccanti e trequartisti, nelle condizioni di segnare e dopo undici giornate è allarme rosso.

I numeri, solo quelli, non possono essere discussi.

Nel caotico finale, con il Verbania a fare ovvio ostruzionismo (fallo sistematico, stile basket) e l’arbitro a guardare (non ci è piaciuto Marangone di Udine), i rossoneri non trovano la forza di sfondare e la gara si chiude con un brutto pari che è, ne più ne meno, quello al quale abbiamo assistito dall’inizio della stagione, fino ad oggi.

Ci vuole equilibrio nel calcio; non si può passare da brocchi a fenomeni nel giro di un mese, per poi ritornare dei brocchi. La Lucchese è una squadra nata tra le difficoltà di una ripartenza, tra l’altro in ritardo. Non bastano uno o due attaccanti per stravincere il campionato. Troppe gare sono finite in parità e tranne il 2-0 rifilato al Fossano, i rossoneri hanno sempre vinto con il minimo scarto, soffrendo come pazzi (a Sesto Fiorentino) o vincendo gare per 1-0 su rigore. Ma la Lucchese non segna perché non crea, non perché gli attaccanti sbagliano gol facili davanti la porta!

Un cinque e mezzo come voto di squadra (non ci è piaciuto l’approccio troppo morbido), con voti alti per Papini, Vignali e Fazzi (il migliore).

Giulio Castagnoli

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