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LUCCHESE - PRO PATRIA 1-2

Ad un passo dal baratro.

La solita Lucchese perde l’ennesima brutta gara e, di conseguenza, l’ennesimo treno per sperare di risollevarsi dall’ultimo posto.

Ormai la massima aspirazione dei rossoneri è chiara e difficilissima: cercare di evitare la retrocessione diretta e, parallelamente, dare un occhio (altrettanto importante) al quint’ultimo posto; infatti, in caso di una forbice superiore agli otto punti, la penultima retrocederebbe direttamente.

La prima “regola” che vede la Lucchese passare in svantaggio dopo pochi minuti (ormai è un vero e proprio D.P.C.M.) non cambia nemmeno oggi; pronti-via, squadra bassa in attesa del gol avversario, che puntualmente arriva dopo centoottanta secondi. Manco il tempo di imprecare e la “gagliarda” squadra di Lopez becca anche il secondo (7’) e partita in ghiaccio per una Pro Patria in versione allenamento, con i rossoneri a fare da sparring partner.

La Lucchese è partita con l’interruttore “OFF”.

Benassi & C. non sono ancora scesi in campo e la gara, di fatto, è già terminata!! Cose mai viste! I ragazzi di Lopez, quando arrivano a metà campo non sanno più cosa fare e tornano indietro con lo stucchevole, inutile, giro palla, molte volte (quasi sempre) non riuscito. Mai una verticalizzazione, mai un’azione in velocità.

Non è nemmeno più il caso di tirare in ballo le squadre costruite per vincere, quelle che vengono da un filotto, le prime in classifica, i migliori attacchi, le miglior difese, ecc. ecc. Questa Lucchese, con questo approccio e (non me ne voglia mister Lopez…) con questo atteggiamento tattico e mentale, è destinata ad una retrocessione diretta; che si giochi con le prime, che si giochi con le ultime, i rossoneri si attestano aspettando di soccombere e puntualmente lo fanno.

Nella prima ora di gioco si assiste ad uno spettacolo indecoroso; niente grinta, niente gioco, nessun tiro in porta. Al 60’ preciso, si infrange la seconda “regola” che vede la Lucchese non tirare quasi mai in porta; il tiro è di Nannelli e nell’ultima mezz’ora i rossoneri combinano anche qualcosa di buono, sfiorando addirittura il pari a tempo scaduto. Segno evidente che se i rossoneri provano a fare qualcosa, più con la forza della disperazione che un filo logico (gioco), riescono a pungere.

La gara, dicevamo, si riapre al 63’ con Petrovic che ribatte in rete dopo che la palla si era stampata sulla traversa, su azione da calcio d’angolo. Dall’1-2 in poi i rossoneri sembrano un’altra squadra; pur con tutti i difetti che la accompagnano da ormai inizio stagione, Benassi & C. almeno lottano, vincono qualche contrasto, riescono a stare per più di dieci secondi nella metà campo avversaria e riescono ad impensierire la difesa meno battuta del girone e la terza difesa di tutti e tre i gironi.

Il gol del pari, fallito da Bianchi al terzo minuto di recupero, è in perfetta sintonia con la stagione più travagliata che, da tifoso navigato, ricordi e non fa altro che aumentare il rimpianto.

Questa squadra e lo dico da sempre, non ha nemmeno quella forza mentale che serve in questa categoria e, soprattutto, quando devi lottare per la salvezza; i rossoneri troppe volte “entrano in campo” con l’avversario già in vantaggio e rincorrere, per una squadra con un gioco offensivo…..inoffensivo, diventa praticamente impossibile.

Un cinque come voto di squadra, con sufficienze soltanto per Panati; Bianchi e Petrovic.

La Lucchese, con tutti i suoi difetti, è veramente così scarsa da essere irrisa da tutte le squadre che incontra?

Non credo. Credo che l’atteggiamento tattico sia diventato un pericolosissimo boomerang che fa perdere certezze e partite. Mi si dimostri il contrario.

Giulio Castagnoli

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