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PIACENZA - LUCCHESE 1-1

L’utilità dell’inutile.

Un pari che potrebbe servire a poco in quel di Piacenza dove, nemmeno oggi, la solita triste Lucchese è riuscita a portare a casa quella che sarebbe stata una vittoria tanto importante, quanto fortuita, nell’ennesima gara descritta come “spartiacque”, “determinante”.

Il ritmo rossonero è blando al “Garilli”; i padroni di casa partono forte pregustando la vittoria che li porterebbe ulteriormente fuori dalle sabbie mobili e la Lucchese dovrebbe vincere (ma non da la sensazione di averlo capito) perché la flebile fiammella della speranza non si spenga definitivamente.

Ne esce fuori un match brutto, con pochissime occasioni da rete (tutte di marca emiliana) e, se non ci si giocasse la salvezza (almeno in casa rossonera) si penserebbe ad una gara di fine campionato o amichevole estiva.

Gli uomini di Scazzola ci provano con continuità, almeno per una buona mezz’ora e i ragazzi di Lopez stanno rintanati in area di rigore; pur non creando grossissime occasioni, i padroni di casa spingono, tengono il pallino del gioco e si fanno pericolosi in due-tre circostanze con tiri che vanno di poco fuori lo specchio della porta difesa da Pozzer.

Ovviamente i rossoneri non hanno idee e le azioni in uscita si fermano tutte sulla linea di metà campo, a volte in modo tragicomico. E qui il Covid non c’entra niente.

Finisce il primo tempo con zero tiri e zero occasioni per i rossoneri, un classico!

La ripresa ricalca la penosa prima frazione ed ora anche il Piacenza, altra squadra mediocre, si allinea al non gioco della Lucchese.

Non succede niente fino al minuto ventisei, quando il solito Nannelli si procura un calcio di rigore; i rossoneri possono finalmente tirare in porta!! Batte Bianchi, stavolta male, ma sulla respinta di Stucchi è bravo a ribadire in rete. Lucchese inaspettatamente in vantaggio a poco più di un quarto d’ora dalla fine.

Tra i tifosi, in collegamento su Whatsapp, inizia il toto-scommessa sul minuto del gol del pari del Piacenza; i rossi ci provano da subito ad è banale pensare che ci sarà un forcing nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Un paio di mischie e due calci d’angolo consecutivi, sul secondo dei quali Corbari stacca in perfetta solitudine in area di rigore e insacca nell’angolino, il tutto con una facilità irrisoria.

Domanda pertinente: in certi momenti della gara, si può marcare a uomo o è considerato fallo?

Sul calcio d’angolo del gol del pari, la squadra si schiaccia nell’area piccola (come già successo altre volte…) “marcando a zona” e prende gol di testa con ben quattro difensori di ruolo in campo. E anche qui il Covid non c’entra niente.

Allucinante, come allucinante è stato inserire Dumancic (il difensore più alto di tutti) dopo aver subito il gol del pari.

La gara rossonera non ha più niente da dire (figuriamoci se la Lucchese ha la forza di fare un’azione d’attacco!); i padroni di casa invece non si accontentano e sfiorano il gol della vittoria, nei minuti di recupero, con De Respinis.

Un cinque come voto di squadra, penalizzata dall’ennesima gara giocata di passo, dall’ennesima dormita difensiva e dall’ennesimo risultato sfuggito. Sufficienze per Pozzer (incolpevole sul gol), per Nannelli (si è procurato l’ennesimo rigore) e per Bianchi (per l’ennesimo gol).

Nell’altro match fra disperati, il Livorno ha letteralmente asfaltato la Pistoiese, segno evidente che i ragazzi di mister Amelia sono vivi e che ai labronici non è venuto il braccino dopo il gol del vantaggio (pensate, gli orange hanno giocato in undici tutta la partita….) e domenica saranno di scena al Porta Elisa. Auguri!!

Nella Settimana Santa, perdonate l’accostamento, non sono mancate ne la passione (intesa come sofferenza), ne la morte (intesa come sportiva), mentre per la resurrezione (anche questa intesa come sportiva) ci dobbiamo ancora organizzare.

Giulio Castagnoli

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