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GUBBIO - LUCCHESE 2-0

La Lucchese perde il treno per un piazzamento migliore nei play off e mostra, ancora una volta, quelli che sono i propri limiti.

La griglia play off si sta delineando e, salvo crolli improvvisi di alcune contendenti, si va verso il “solito” ottavo-nono posto, con la prima partita da giocarsi in trasferta (Gubbio, Siena o Pontedera?).

Ormai, a cinque giornate dalla fine, crediamo che non sia più il caso di continuare a ripetere che questa è una squadra forte ma inespressa e tante altre teorie smentite dai numeri.

Il marchio di fabbrica è quello: squadra con poca qualità nel mezzo al campo che crea pochissimo, peggior attacco delle prime undici in classifica (ma anche Olbia e San Donato Tavarnelle hanno fatto meglio…..) quinta miglior difesa del campionato. I numeri non possono essere smentiti da nessuna teoria.

A Gubbio abbiamo assistito ad un clichè visto e rivisto; una squadra in buone condizioni fisiche, grande impegno, grande corsa. Peccato che non basti. Nel primo tempo i ragazzi di Maraia fanno anche benino, approfittando di un Gubbio in caduta libera da diverso tempo che non vince in casa da tre mesi precisi (la fotocopia imbruttita della squadra brillante del girone di andata) ma quando Bruzzaniti esce per infortunio (18’) si spegne anche quella poca luce là davanti. Era stato proprio il fantasista calabrese a servire sul piatto d’argento a Romero (12’) il pallone da spingere in rete, ma il colpo di testa in solitario è un passaggio a Di Gennaro che respinge. Sarà l’unico tiro in porta del primo tempo.

Ben altro intervento deve compiere Cucchietti, andando a smanacciare sulla linea di porta un colpo di testa a botta sicura di Redolfi (21’).

Potevano mancare frenesia e confusione? Niente affatto, infatti si arriva verso la fine della prima frazione con i due ingredienti ben visibili sul terreno di gioco.

L’ottimo Fabrizio Ramondino di Palermo concede due minuti di recupero e mentre tutti stanno pregustando una bibita isotonica Cucchietti, in fase di rinvio, non si accorge dell’arrivo di Arena (e nessuno di suoi compagni lo aiuta avvertendolo….) e, nel tentativo di rimediare all’errore, lo aggancia provocando il netto rigore. Batte lo stesso Arena che spiazza Cucchietti e porta in vantaggio i suoi.

Ad inizio ripresa gli egubini spingono sull’acceleratore e per la Lucchese è notte fonda, schiacciata nella propria tre quarti. Al 15’ escono Mastalli (altro punto interrogativo della stagione) e Romero ed entrano Visconti e il rispolverato Bianchimano. Ed è proprio Bianchimano (22’) a spiegare i tanti perché…..ciccando clamorosamente il pallone del pari a tre metri dalla porta.

Al 29’ Cucchietti para su Arras e al 36’ il Gubbio chiude la contesa; ancora un anticipo sullo svogliato Bianchimano e palla a Di Stefano che con un missile terra-aria batte l’incolpevole Cucchietti. Al 44’ la palla capita ancora a Bianchimano che stavolta colpisce la sfera ma, ahimè, manda fuori da buonissima posizione. Quirini evita che la netta sconfitta si trasformi in disfatta (49’) poi l’ottimo Remondino chiude le ostilità.

Un cinque come voto di squadra con sufficienze soltanto per Tiritiello, Benassai e Tumbarello.

Non mi sembra giusto, come ho letto, puntare il dito contro Cucchietti; sicuramente ha sbagliato (con la complicità dei compagni di reparto che non lo hanno avvertito) è può essere considerato insufficiente nelle pagelle, ma dobbiamo ricordarci che in tante gare è stato decisivo ed il suo apporto, dopo l’infortunio di Coletta, è stato determinante.

In settimana si è chiuso il ciclo della società formata dal sestetto Vichi-Santoro-Deoma-Russo-Baraldi-Mei; i ringraziamenti verso costoro, sono doverosi e sono sempre stati espressi, a più riprese, dal sottoscritto.

Si volta pagina e sembra che la nuova proprietà, con il 100% delle quote, abbia le idee chiare. Gli investimenti dovranno essere cospicui sia sulla prima squadra (ci vogliono sei-sette giocatori veri, innesti importanti) sia sul settore giovanile (non è bello perdere quasi tutte le partite) sia sulle infrastrutture.

Meglio prevenire che curare e siamo convinti che la coppia Mangiarano-Lo Faso stia già lavorando sotto traccia.

Appena calato il sipario su questa stagione ne sapremo di più e potremo verificare se le tante aspettative della tifoseria saranno sogni da cullare o le ennesime speranze da riporre nel cassetto.

Giulio Castagnoli

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