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FACTA NON VERBA

“Facta non verba” o se preferite, rimembrando una vecchia pubblicità di una nota marca di elettrodomestici….”fatti, non parole”.

Ad un mese e poco più dalla fine della stagione 2023/24, tutto è ancora da decidere in casa rossonera.

C’è il Presidente Andrea Bulgarella, animato da uno spirito di rivincita e da quel suo modo di essere sognatore come egli stesso ama definirsi. Le sue dichiarazioni (si è fatto sfuggire anche la parola Serie A…) di qualche settimana fa, sono musica per le orecchie dei tifosi…squadra che punta a vincere (vince solo la prima in classifica), con gli avversari tremanti al sol pensiero di affrontare la Lucchese, con attaccante da venti gol a stagione. Con il passare dei giorni (e delle interviste..), si è scivolati verso “posizioni di vertice” prima, per poi rendersi conto che ogni anno, tra retrocesse dalla serie B, le solite 4-5 squadre che investono budget importanti e le solite outsiders, la Lucchese rischia di ripartire dalla terza fascia, ovvero tra quelle squadre che dovranno sgomitare per accaparrarsi un posto nei playoff (praticamente inutili dalla quinta alla decima posizione). Ieri, su un quotidiano locale, si consigliava di pensare ad una salvezza senza patemi per poi, eventualmente, pensare ad altri obbiettivi.

Come si può facilmente notare, la differenza tra puntare a vincere e salvarsi senza patemi è talmente grande da spiazzare chi ancora si fa influenzare da dichiarazioni, fatte sicuramente in buona fede, ma che rischiano di far perdere la bussola.

Alcune considerazioni sparse.

Intanto, la volontà (non la sicurezza) di provare a vincere passa inevitabilmente da investimenti importanti; chi pensa di fare le famose “nozze con i fichi secchi” si ritrova a svegliarsi tutto bagnato… Ecco perché dei giocatori attualmente in rosa pochissimi (tre-quattro) potrebbero essere riconfermati. O qualcuno si è già dimenticato dei gol presi a grappoli da una difesa statica e, volendo essere buoni, disattenta, di un centrocampo a tratti inesistente e di un attacco inesistente, senza a tratti? Già da queste mosse potremo capire a cosa potrà ambire la Lucchese 2024/25 e spero vivamente che non corrisponda a verità quanto paventato sui quotidiani locali.

Ogni anno, che piaccia o meno, ci sono le retrocessioni dalla serie B…ogni anno c’è chi investe (Reggiana e Cesena dai oggi, dai domani, ce l’hanno fatta…)….ogni anno c’è la Torres di turno….ogni anno c’è chi si conferma (Gubbio, Pontedera, ecc.) e quindi? Poiché la Lucchese non è tra le retrocesse, non investe cifre importanti, non è mai stata la Torres di turno, non è tra quelle che si confermano…..potrà fare soltanto stagioni mediocri e, con un po' di culo, aspirare a posizioni nei playoff da eliminazione al primo turno?

Perdonatemi, ma si continua a perseverare sugli errori della scorsa stagione quando, non rendendosi conto della mediocrità del campionato, si pensò di avere un’ossatura valida con la necessità di pochi ritocchi per alzare l’asticella, aspirando alla quarta-quinta piazza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, nonostante l’asticella si sia alzata con gli arrivi di Gucher, Cangianiello e Yeboah.

Se si pensa di avere una difesa quasi al posto, cercando di far rinnovare qualcuno in scadenza o, peggio ancora, se si pensa di avere un’ossatura base, si è completamente fuori pista. La Classifica Generale del Gazzettino d’Argento, degli amici di Gazzetta Lucchese, parla fin troppo chiaro con ben diciotto giocatori che, facendo le medie voti di tutta la stagione, non hanno raggiunto la sufficienza e chi l’ha fatto, vincendo il premio, non è arrivato al sei e mezzo.

La sensazione, sarò felicissimo di sbagliarmi, è che le idee siano poche e confuse, che la scorsa stagione fosse quella dell’anno -2, la prossima quella dell’anno -1 (sono tornati di attualità i debiti pregressi…) e, forse, tra due anni sarà finalmente quella dell’anno zero, mentre qualcuno sta cercando di mediare, ridimensionare, smussare le parole del Presidente.

La domanda è una e una soltanto: si vuole veramente iniziare a pensare in grande INVESTENDO SERIAMENTE o ci si accontenta di farci prendere per il culo dall’avversario di turno? Ed è a questa domanda che la città, la tifoseria, vorrebbe una risposta che non può essere sempre evasiva, contornata di parole come “sogno”, “crederci”, “ambiziosa”.

I passi da fare sono semplici, più di quello che si possa pensare.

Si conferma che si vuol vincere, come più volte dichiarato? Bene, si inizia con un direttore sportivo esperto, capace di tagliare al calcio una rosa assolutamente inadeguata, per valori tecnici e morali, ad un campionato importante. Si passa poi alla fase di ricostruzione, da effettuarsi con importanti giocatori di categoria o di categoria superiore, con investimenti doppi o anche tripli, rispetto al recente passato e senza guardare troppo al minutaggio dei giovani, sempre che non si chiamino Gabbia, Bianchi o Cangianiello. La piazza risponderebbe “presente” e si potrebbe tornare a riempire il Porta Elisa, come dimostrato nelle prime giornate dello scorso campionato.

Si vuole invece mantenere la categoria, calando addirittura il monte ingaggi, facendo un campionato anonimo con mille presenze sugli spalti? Bene, un direttore sportivo serve lo stesso, si confermano i contratti in essere (veramente poca cosa…) e si aggiunge qualche giovanotto di belle speranze, con metà del budget che verrà dal minutaggio dei giovani, sperando che il livello del campionato non si alzi ulteriormente per non ritrovarci nella melma dei bassifondi della classifica e rischiare di fare il salto….indietro! In questo caso, però, non si chieda entusiasmo poiché saremmo alla stregua di piazze (con tutto il rispetto…) come Pontedera, Pineto, Sestri Levante, ecc.

Vie di mezzo? O arrivi nelle prime tre o, molto spesso, fai la comparsa, infatti la serie B se la giocheranno le terze dei tre gironi (Benevento, Vicenza e Carrarese) e una seconda (Avellino).

Lucca calcistica è esaurita, anestetizzata dalla mediocrità, disillusa. Siamo alla svolta: o si prova concretamente a vincere o non abbiamo più voglia di campionati mediocri dove il massimo dell’aspirazione è una piazza nei playoff per giocare la prima partita in casa…..

I programmi di minima rischiano di allontanare ulteriormente i già pochi tifosi rimasti, soprattutto dopo aver letto certe illusorie dichiarazioni.

Tutto quello che chiediamo è la chiarezza sugli obbiettivi, in modo che nessuno si illuda e che ciascuno possa programmare i propri sabati e le proprie domeniche (o, talvolta, venerdì sera o lunedì sera). Inutile e controproducente illudere con le parole che non trovano corrispondenza nei fatti.

Appunto……facta non verba!

Giulio Castagnoli

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