LUCCHESE - PIANESE 3-3

Una Lucchese formato Dr.Jekyll e Mr.Hyde (sul piano del gioco malissimo il primo tempo, benissimo il secondo) non riesce ad espugnare il “Porta Elisa” contro la modesta Pianese e rimanda la vittoria tra le mura amiche, con il segno 1 che non esce dal lontano 10 Marzo 2024. Certo, sul risultato pesano le decisioni dell’arbitro Ferdinando Toro di Catania, passato a trentuno anni tra i professionisti lo scorso luglio (praticamente un esordiente, alla sua età…) e talmente innamorato della sua città da pensare che la direzione di gara di stasera sia stata una sorta di derby con i siciliani Bulgarella/Lo Faso. Sul risultato pesano però, in maniera ancor più evidente, le distrazioni di due difese imbarazzanti; di quella della squadra di Piancastagnaio, ce ne importa il giusto…di quella rossonera, una della peggiori del girone con nove gol subiti in sei gare, ce ne importa eccome! Si, perché al di là degli errori arbitrali (nessuna immagine ci conferma il fuorigioco sul primo gol ospite, mentre è evidente la sciocchezza commessa da Sabbione in occasione del rigore) è giusto rimarcare che certe ingenuità, per altro commesse da giocatori esperti, vanificano gli sforzi di tutta la squadra. L’ingenuità di Gasbarro contro il Gubbio è costata un punto, quella o quelle (sul primo gol non si può difendere così male su un rilancio dalle retrovie) di stasera di Sabbione ne sono costati due. Dicevamo di una Lucchese Dr.Jekyll e Mr. Hyde; i rossoneri nella prima frazione non sono praticamente esistiti, in costante balìa di una Pianese apparsa veramente poca cosa ma che ha creato diverse occasioni, alcune importanti, con il fraseggio da dietro rossonero che in più di una circostanza è stato imbarazzante, con palloni persi sulla tre-quarti difensiva. Una sola occasione lucchese nella prima frazione, con il colpo di testa di un positivo Antoni che si è stampato sulla traversa (secondo legno consecutivo, dopo quello di Ascoli). La ripresa ha visto una Lucchese completamente diversa che ha avuto la bravura di ribaltare la gara in tre minuti, a cavallo tra il 49’ ed il 52’ con le reti di Gemignani e di Fedato e di consolidarla con il gol di Quirini al 62’, con la difesa ospite spettatore non pagante. Entusiasmo alle stelle e la sensazione di una partita chiusa, vista la pochezza avversaria. Al 67’ il primo episodio. La difesa si fa trovare troppo alta e Welbeck deve rintuzzare una ripartenza; sul contrasto tra il centrocampista rossonero e l’avversario la palla va tra i piedi di Sabbione che, dapprima controlla male e si allunga la palla e poi non trova di meglio che franare sull’avversario in uscita dall’area di rigore. Un fallo ingenuo ma che le immagini televisive confermano esserci. Gara riaperta anche se l’atteggiamento dei rossoneri, sempre alla ricerca del gol e dominanti sugli avversari, da una certa sicurezza. Occasione per Selvini e gran parata di Boer (35’), mentre al 43’ c’è il rosso per Odjer con la Lucchese lanciata in contropiede; altro errore dell’arbitro perché o fai proseguire l’azione (decisione ovvia) e espelli per doppio giallo il giocatore ad azione finita oppure, se ritieni il fallo particolarmente grave da fermare l’azione, devi dare il rosso diretto. Sta di fatto che la Lucchese, con un uomo in più nel concitato finale, non riesce a tenere palla ed anzi la perde banalmente e su una azione sulla sinistra nasce il gol beffa di Colombo, il cui tiro viene sfortunatamente deviato da Quirini con una palombella che si insacca sotto la traversa (45’). Nei sei minuti di recupero c’è ancora una grossa opportunità per la Lucchese con Sasanelli che si districa bene in area e spara un missile che Boer devia con fortuna (e bravura) sopra la traversa (96’). La gara finisce con un rocambolesco 3-3, causato da errori arbitrali, difese raccapriccianti e sfortuna da parte rossonera, che lascia l’amaro in bocca. Gli arbitri sono scarsi ad alti livelli (diventati scarsi e meno attenti anche quelli di categorie superiori, grazie al VAR) figuriamoci quelli in serie C che, comunque, fanno pari con la scarsità della categoria in generale. Un sei come voto di squadra con la difesa bocciata in blocco anche se Quirini, schierato come terzo di destra si riscatta segnando un gol e correndo come un forsennato. Buone prove di Gemignani, Tumbarello e Antoni. Dovremmo sempre parlare di errori, di formazioni, di risultati, ma a Lucca ormai da diversi anni si deve sempre parlare di argomenti extra calcio; l’addio di Massimo Morgia, al di là delle motivazioni, riapre (ma non si era mai chiusa…) la questione societaria. Purtroppo anche questa società si sta dimostrando non all’altezza e ce ne dispiace. Il tanto sbandierato settore giovanile (del quale si sono riempite la bocca tutte le ultime società) è in una situazione a dir poco imbarazzante ed è la dimostrazione più lampante che si vive alla giornata non avendo dedicato risorse economiche a quello che dovrebbe essere il futuro del calcio lucchese. Rispetto al passato, però, abbiamo un’Amministrazione Comunale interessata allo sport cittadino e questa dovrebbe essere una garanzia anche se, trattandosi di trattative tra privati, sull’eventuale vendita della società potrebbe far poco. L’essenziale è che si venda a persone serie (e qui l’Amministrazione può fare qualcosa) a patto che la Lucchese del Gruppo Bulgarella, umilmente e in modo collaborativo, ammetta di non essere all’altezza e non faccia colpi di testa (Pedretti o altri nomi NOTI…). In fondo madre natura ci ha dotati di due occhi…uno sul campo e uno sulle questioni societarie. Giulio Castagnoli

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