PERUGIA - LUCCHESE 4-0

La Lucchese perde oltre i propri demeriti (4-0) in quel di Perugia e stavolta il risultato non nasconde malesseri più o meno noti. Al termine della gara infatti, c’è stato un duro sfogo di mister Gorgone verso i tifosi, circa duecento, arrivati fino al “Curi” ed ora la palla passa ad una società che, nonostante inutili riunioni dove cerca di rassicurare tutto e tutti, sarà bene che si svegli (facendo sentire la propria presenza quotidiana e cominciando a programmare il futuro seriamente, senza farsi consigliare dal primo interlocutore trovato al bar…) o che prenda in seria considerazione l’idea di passare la mano a personaggi SERI e non al primo scappato di casa che passa. Abbiamo già dato, grazie! Fino che i risultati sono stati più o meno accettabili (con l’ennesima stagione buttata…) tutti abbiamo nascosto la testa sotto la sabbia o, se preferite, abbiamo fatto come le tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano, ma al primo rovescio era chiaro che certi equilibri sarebbero saltati. Mister Gorgone, bravo a far giocare la squadra, sembra molto meno bravo a gestire una situazione difficile o, quantomeno, è sembrato fin dal ritiro aver “paura” di doversi accollare delle colpe non sue; notori sono i suoi sfoghi con i vari tifosi accorsi al “Ciocco” durante la preparazione o le sue prime conferenze stampa dove non perdeva occasione per rimarcare i limiti della sua squadra. Le soluzioni sono poche e non è il caso di inventarne altre; o il caso rientra e la società inizia a fare le cose sul serio (non mi stancherò di ripeterlo…) oppure mister Gorgone dovrebbe dimettersi e si aprirebbe l’ennesimo strappo in una società ai minimi termini, inteso come presenza e come competenza; la presenza si può ottenere nominando un Direttore Generale con gli attributi (anche qui non il primo nome venuto in mente a qualche tifoso…) ed anche la competenza dovrebbe passare attraverso la sopracitata persona. Il Presidente Bulgarella, motivi di salute a parte, e l’A.D. Ray Lo Faso non possono gestire una società di calcio “a distanza”, ingessando di fatto anche le situazioni quotidiane normali come piccoli pagamenti, ormai è palese. Andando alla gara, dispiace dirlo, il risultato pesa come un macigno su una difesa sconcertante; lenta e con gli abituali errori individuali marchiani, per l’ennesima volta sciupa quello che di buono riescono a fare centrocampo e attacco e quando si sbaglia dietro, molto probabilmente, si prende gol, si perdono le partite o si pareggiano quelle già vinte. Alla Lucchese di stasera riesce l’impresa di risollevare un Grifone in piena crisi, con la panchina di mister Formisano più che traballante. Seghetti fa quello che vuole sin dalle prime battute e nessuno dei centrali difensivi sembra poterlo contrastare; un paio di occasioni per l’imprendibile attaccante esterno perugino, prima del rigore causato da Welbwck (fallo su chi? Su Seghetti naturalmente…) con l’azione nata da un rinvio di Gemello, portiere di casa, con tutta la difesa altissima senza motivo (25’). La Lucchese reagisce e in due occasioni potrebbe pareggiare; sulla prima Catanese prende pieno il portiere (assist al bacio di Saporiti al 34’) mentre sulla seconda lo stesso Saporiti calcia alto un perfetto invito di Sasanelli (40’). Prima della fine del tempo c’è spazio per l’ingenua espulsione di Sabbione (45’); già ammonito cincischia, si fa togliere il pallone sulla tre quarti e stende l’avversario da dietro. Un concentrato di cosa non si debba mai fare. La gara è chiaramente segnata già alla fine del primo tempo. Al minuto sette della ripresa altro contropiede umbro con tutta la difesa alta e facile raddoppio di Ricci. Una traversa scheggiata da Antoni e una punizione di Saporiti deviata in angolo da Gemello (58’) non bastano per rientrare in partita e all’81’ (con anche gli umbri in dieci per l’espulsione di Bacchin) Di Maggio cala il tris con ancora la difesa rossonera piazzata malissimo. Tre minuti più tardi si apre una prateria davanti a Mezzoni che realizza il quarto gol. La gara si chiude con un passivo anche troppo pesante per Tumbarello e compagni, ma che certifica la difesa rossonera come la seconda peggiore del girone e la quinta peggior difesa includendo anche il girone A ed il Girone C. Avere la quinta peggior difesa su sessanta squadre, non è il massimo. Un cinque come voto di squadra, con la difesa che abbassa la media a tutta la squadra. Soltanto Antoni e Saporiti meritano una sufficienza piena. Si prospetta un’altra settimana calda, con lo sfogo di Mister Gorgone che non può e non deve passare inosservato; la società e l’allenatore facciano le proprie scelte, qui c’è da salvare una categoria…altro che “provare a vincere” con una squadra “che farà tremare gli avversari”… Giulio Castagnoli

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