LUCCHESE - SPAL 2-3

La lucchese continua la sua “corsa” verso il barartro e lo fa confermando le solite lacune tecniche, tattiche, caratteriali e, nessuno si offenda, confermando che, all’interno del gruppo staff/squadra qualcuno porta anche sfiga.

Il Direttore Generale Luigi Conte ha affermato che il tempo è finito e come dargli torto; crediamo, e non può esserci una soluzione diversa, che il tempo sia finito per Giorgio Gorgone ed il suo staff e, perché no, anche per Claudio Ferrarese. Pochi minuti fa la pagina Instagram di Gianluca Di Marzio dava l’esonero di mister Gorgone, poi il post è sparito...staremo a vedere, ma sicuramente è la prima di altre mosse che la società deve fare per cercare di salvare il salvabile.

Il mister, come più volte ribadito, avrà le sue colpe (in questo momento non incide a livello mentale sulla squadra ed i troppi gol subiti non possono essere imputabili solo e soltanto alla scarsa qualità dei singoli) ma sono colpe che vanno divise con la società in primis e con chi ha costruito questa rosa.

La gara di stasera è un concentrato di una stagione da dimenticare il prima possibile, cercando una salvezza diretta che, gara dopo gara, sembra sempre più utopistica, anche perché le due squadre che potevi tenere a tiro, Gubbio e Spal, in meno di una settimana ci hanno rifilato tre pappine e sono “scappate” a cinque e quattro punti.

Il cambio di allenatore non basterà e serviranno tre/quattro elementi di spessore, anche caratteriale, che portino linfa ad un gruppo spento.

I rossoneri regalano l’intera prima frazione con un atteggiamento soft, dove non calceranno mai in porta e dove concederanno, come sempre, un paio di gol con il solito rigore e con uno splendido assist di Visconti sul secondo gol del quarantenne Antenucci.

Nella ripresa c’è, almeno quella, una mini reazione d’orgoglio (forse dopo una strigliata tardiva del mister) e complice la terza “banda del buco” del campionato (la Spal ha subito un solo gol meno dei rossoneri) Tumbarello e compagni rimettono in sesto la gara con le reti di Quirini e Magnaghi, 2-2 al ‘69 e l’inerzia della gara completamente ribaltata e da sfruttare.

Peccato che appena mosso il centro, dopo un batti e ribatti al limite dell’area lucchese, D’Orazio trovi il pertugio e insacchi sul palo di Coletta.

Cala l’ennesimo gelo sul Porta Elisa e quando nove minuti più tardi (‘78) un tiro ad incrociare di Catanese, su perfetto assist del giovane Selvini, si stampa sul palo con la palla che “cammina” beffardamente sulla linea prima di essere spazzata da un difensore (e mettiamoci anche i due pali di Gubbio) capisci che qualcuno porta veramente male!!

Nonostante il forcing rossonero duri fino al ‘95 (ripeto, questo atteggiamento doveva iniziare dal primo minuto...del primo tempo) la gara si chiude con la Curva ad attendere giocatori e Conte (l’unico dirigente presente) nel parterre della tribuna e con il resto dello stadio ammutolito ed incredulo per l’ennesima batosta tra le mura amiche.

Un cinque come voto di squadra con sufficienze per Gemignani (grande partita, macchiata da un’uscita sbagliata sul 2-3 spallino; le sue lacrime a fine gara certificano l’attaccamento alla lucchesità del ragazzo...ce ne vorrebbero altri come lui). Mezzo punto in più per Saporiti e Magnaghi, con la palma del migliore che va a Quirini (sostanza, un gol e un quasi assist).

Luigi Conte durante la trasmissione Curva Ovest ha parlato di novità eventuali in questa settimana “lunga” (si è giocato di venerdì e si giocherà sabato 18 gennaio); i temi sono la cessione della società (la sconfitta non ha aiutato) l’esonero di Gorgone ed il rafforzamento della squadra.

In sala stampa si è parlato di un comunicato che verrà emesso nella mattinata di domani. In attesa ci lecchiamo le ferite, sperando che alcuni obbiettivi vengano raggiunti il prima possibile (vendita della società e mosse tecniche) mentre per l’obbiettivo salvezza ci vorrà, eventualmente, ancora parecchio tempo.

Giulio Castagnoli