QUI COMINCIA LE SVENTURA...
E così finì l’avventura del Signor Bonaventura, pardon, del Gruppo Bulgarella.
In realtà all’inizio del famoso fumetto, pubblicato dal Corriere dei Piccoli fino al 1978, la frase che campeggiava era “...Qui comincia la sventura
del Signor Bonaventura…” e la sventura, per i colori rossoneri, è iniziata quando la vecchia società decise di vendere la Lucchese, o meglio, cedere i debiti, al Gruppo Bulgarella.
Da quel giorno ne sono state dette tante e fatte pochissime; un bus per le trasferte della squadra che non si è mai visto, una foresteria in quello che è diventato un dormitorio abusivo di San Giuliano (Hotel Granduca), squadre competitive (ambiziose, come amava recitare l’A.D. Ray Lo Faso) che non hanno nessuna delle due qualità sopracitate, un settore giovanile all’avanguardia che, risultati alla mano, è stato un disastro (zero investimenti), un progetto stadio “...da fare a tempo di record…” (parole e musica stavolta di Andrea Bulgarella) che si è perso nei meandri ed un risanamento del “club”, come amava sempre recitare l’A.D. Ray Lo Faso che, da bilancio, non si è visto e dal quale siamo pronti a scommettere uscirà qualche sorpresa in tempi più o meno brevi.
Questi due anni scarsi di proprietà del Gruppo Bulgarella hanno mostrato lacune su lacune; l’impresa calcio è diversa da tutte le altre imprese e non dipende soltanto da quanto investi (e qui è stato investito pochissimo rispetto ai programmi sbandierati) ma dalle competenze, in questo caso totalmente assenti. In sostanza per fare calcio bisogna essere bravi e di bravura, negli ultimi della Lucca calcistica, non ne abbiamo vista proprio.
Tradotto, l’avvento del Gruppo Bulgarella è stato un flop totale nonostante qualcuno giurasse di aver messo la Lucchese in cassaforte, con un futuro assicurato…con la ciliegina sulla torta di una salvezza risicata lo scorso anno e un più che probabile play out nella stagione in corso dove, in quattro mesi non si è stati in grado di decidere il futuro di un allenatore, ma in quattro e quattr’otto si è venduta una società.
Il problema di salute del Presidente, come sussurrato dell’interno della società, si è manifestato pochi mesi dopo l’acquisizione delle quote da parte del Gruppo Bulgarella e quindi, al netto di eventuali aggravamenti, oltre un anno fa; come è facile capire, tempo per eventuali passaggi di quote, ce n’era a sufficienza...già, ma il Presidente non voleva mollare questa sua creatura con il sogno dichiarato di portarla in serie A. Il più stretto riserbo sulle condizioni di salute, ma con spifferi furbescamente...spifferati, vedevano situazioni aggravarsi, specie sul finire dell’estate scorsa. Ci dispiace, ma è constatabile ancora una volta che di tempo ce ne sarebbe stato a sufficienza, anche in questo caso, per intavolare trattative serie. Gli stessi spifferi di cui sopra, spifferavano di condizioni di salute non buone ma, come più volte ribadito, tutte le decisioni le prendeva il Presidente. Cioè...ad una persona con gravi problemi di salute gli si va a chiedere, ad esempio, se è il caso di sostituire Gorgone oppure no...quanto è il budget per rinforzare la squadra...se resta Ferrarese ecc. ecc.
Le ultime settimane sono state un caos totale, sempre dovuto agli spifferi dell’aggravarsi continuo della situazione, con trattative, vere o inventate...ma sempre spifferate, con soggetti più o meno reali, con cordate ritenute “serie” dal nominato D.G. Luigi Conte, dove sembrava che Lo Faso e Conte non si parlassero nemmeno e dove ognuno andava a testa bassa alla ricerca di una soluzione a breve, anzi a brevissimo...e così è stato.
Se non fosse per la fretta con la quale si è svolta la trattativa/vendita, ci saremmo convinti che la motivazione sarebbe stata la salute del Presidente ma, nessuno ce ne voglia, anziché la motivazione, sembra più la scusa. Ma anche in questo caso...veritas filia temporis…
E così la Gloriosa Pantera è, da ieri, nelle mani di una Holding denominata Sanbabila srl, “... la sola ad aver dato evidenza concreta di garanzie utili al rispetto delle obbligazioni” recita il Comunicato della Lucchese (meglio non guardare i numeri ed i vari passaggi della suddetta Holding), senza che l’Amministrazione Comunale, ma direi la città intera, fosse stata interpellata...nemmeno questa “delicatezza” dal momento che una società di calcio è patrimonio di una collettività, ma non ci scandalizziamo...era nell’aria…
Ridicolo il Comunicato della vecchia società, con presa per il culo finale “Un ringraziamento speciale ai tifosi che hanno sempre e comunque sostenuto i colori rossoneri. Auguriamo alla nuova compagine i migliori successi", pieno di entusiasmo quello di presentazione della nuova società, dove si parla di “...senso di responsabilità…” di “...dedizione, professionalità per valorizzare il club…”, di “...obbiettivi a breve, medio e lungo termine…” di “...condividere con la città…” tutte parole belle...ma le abbiamo già sentite e, purtroppo, già diverse volte.
Ovviamente siamo ansiosi di sentire la Conferenza Stampa di presentazione della nuova proprietà, con un avvertimento: fiducia zero, poche chiacchiere e risultati tangibili sin da subito, che equivale a dire mercato di riparazione importante (calciatori veri e non perfetti sconosciuti) e soldi freschi per pagamento di stipendi e contributi alla scadenza del 16 febbraio. Se dovesse già mancare il primo punto (mercato di riparazione importante) potete tranquillamente tornare da dove siete venuti, prima ancora di sentire la solita tiritera…”abbiamo trovato più debiti del previsto…”, “...la situazione contabile non era chiara…”, “...alcuni soci si sono ritirati…” ed altre cazzate tipo incolpare le Banche per movimenti non andati a buon fine, bonifici partiti e mai arrivati, varie ed eventuali.
In poche parole avete quindici giorni per centrare il primo obbiettivo, un mese per il secondo, senza se e senza ma.
In questa intricata vicenda non ci saranno vie di mezzo: o bene bene o male male, con la personale esperienza che mi proietta più sulla seconda ipotesi.
Un’ultima riflessione, anche per importanza, riguarda la sinistra lucchese che sgomita come un avvoltoio sulla carcassa della anche loro squadra di calcio della loro città.
La mente non m’inganna e ricordo benissimo l’approccio dell’allora Amministrazione da loro presieduta, dove al primo mandato non fu nominato nemmeno l’Assessore allo Sport per poi fare marcia indietro e delegarci persone a caso...ricordo benissimo quando qualcuno voleva fare dei campi di patate al posto del Glorioso Porta Elisa le cui condizioni sono ben visibili dopo anni di abbandono da parte delle vostre Amministrazioni...in compenso non ricordo nessuno di voi presente allo Stadio...non riconosco nessuno di voi come “tifoso della Lucchese”, casomai l’esatto contrario.
Vi siete iniziati a preoccupare della Lucchese quando avete capito che i voti dei tifosi rossoneri spostavano, e come, l’ago della bilancia...ma è tardi, tremendamente tardi.
Ma come?? Il calcio, lo sport più seguito al mondo, lo sport più “sociale” al mondo, lo sport che più aggrega, viene snobbato dalle Amministrazioni di sinistra?
Ebbene si, a Lucca succede anche questo e comunque...meglio un silenzio sensato che parole senza senso.
Giulio Castagnoli