PIANESE - LUCCHESE 2-0

La stagione della Lucchese è segnata. Se salvezza sarà dovrà passare necessariamente, salvo miracoli del mercato che finisce domani, attraverso la lotteria dei playout. Si, perché la squadra, .oltre alle storiche lacune in fase difensiva e in fase di finalizzazione, ha anche la sfortuna come scomoda compagna di viaggio. Mister Gorgone deve fare di necessità virtù; le squalifiche di Catanese e, soprattutto, di Saporiti tolgono due elementi importanti allo scacchiere lucchese. Gucher fa il pendolo...un po' centrocampista, un po' difensore centrale e questa altalena lo porterà ad una prestazione insufficiente. Anche oggi, nella sfida alle pendici del Monte Amiata, è andata in scena la solita partita (una rondine non fa primavera ed i rossoneri, dopo la bella vittoria contro l’Ascoli, sono tornati quelli di sempre…) con Tumberello e compagni ad avere le migliori occasioni, fallendole, per poi prendere gol alla prima mezza occasione avversaria (dormita della difesa, sul solito schema  provato dai padroni di casa pochi minuti prima…). Dopo il fortuito gol del vantaggio della Pianese, c’è stata la reazione ed un legno clamoroso di Magnaghi (palo interno e solito giretto della palla sulla linea di porta) ha ribadito che questa Lucchese dovrà lottare anche contro la dea bendata. Ad inizio ripresa altre occasioni per i rossoneri ma la prima volta che la Pianese è entrata in area ha raddoppiato (stavolta toppano Gucher e Visconti) con un gol facile facile di Mignani. Al 20’ della ripresa il risultato vede in vantaggio i padroni di casa per 2-0, con i rossoneri che hanno avuto almeno cinque-sei palle gol e la Pianese una e mezzo. La gara e la verve dei rossoneri si spengono lentamente e il risultato non cambierà. Un cinque come voto di squadre con sufficienze soltanto per Gemignani (ce ne vorrebbero undici) e per Magnaghi, l’unico (insieme al grande assente Saporiti) in grado di vedere la porta. Aspettiamo domani sera la fine del mercato, per capire se questa pseudo-società riuscirà a prendere qualche giocatore vero, anziché nominare un dirigente al giorno e prendere calciatori semi-inattivi. Se falliranno, come probabile, la campagna di rafforzamento, avremo qualche dato in più sull’effettiva forza di questa compagine che, appunto, fallirebbe il primo, importantissimo, appuntamento. Il tempo è galantuomo. Giulio Castagnoli

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