LUCCHESE - PERUGIA 2-1

Una grande Lucchese sancisce la differenza tra uomini, mezzi uomini e quaquaraquà. Nei primi ci sono sicuramente giocatori e staff tecnico; la certezza di non riscuotere tre mensilità e di essere abbandonati e se stessi, scatena una rabbia incontrollata e lo strabordante secondo tempo è lì a dimostrarlo. La vittoria netta, meritata oltre il risultato, è un calice amaro vista la prossima penalizzazione e visto l’imminente fallimento, ma ha commosso tutti e almeno per una sera ha restituito un po' di dignità al popolo rossonero. La stessa dignità che non hanno avuto, e mai avranno, i personaggi che si sono avvicendati nelle ultime settimane, negli ultimi anni e non solo loro. Si, perché l’ennesimo fallimento parte da lontano, da molto lontano, iniziando da chi ha fatto i debiti per proseguire con chi i debiti non li ha ripianati; questi ultimi sono stati chiamati a terminare il lavoro sporco e, dignità a parte, non sono certo loro i primi responsabili. Complice una Lega totalmente assente, in linea con lo sfacelo del nostro sgangherato Paese; possibile che un’istituzione possa continuare a permettere, ogni anno da molti anni, che si avvicendino personaggi noti e ultra noti in società in difficoltà, con lo stesso identico modus operandi e con lo stesso scopo? Evidentemente si e forse fa anche comodo. Quando tutto sarà compiuto (fallimento) c’è chi giura che verrà fuori tanta di quella merda che in diversi saranno costretti ad andare in giro con parrucca e baffi finti, in stile Carnevalesco. Ma diamo tempo al tempo… Ovviamente, nella fresca serata al Porta Elisa, non ci sono i “nuovi proprietari” della Lucchese...avevate qualche dubbio? C’è il D.G. Veli...si quello che in conferenza stampa, balbettando, non sapeva praticamente niente, se non del campo in sintetico e della sorpresa pullman...lo stesso pullman che servirebbe per le prossime trasferte; sembra che a fine gara sia stato consigliato a non presentarsi più nello spogliatoio. Un bel gesto. La gara nasce male con la Lucchese sotto dopo appena tre minuti; il gollonzo di Matos sarà l’unico tiro in porta degli umbri. Da lì in poi sarà un crescendo dei rossoneri; nella prima frazione non riescono a creare molto ed il gol a freddo ha sicuramente tagliato le gambe a Tumbarello e soci che si rendono pericolosissimi sul finire della prima frazione con Saporiti su punizione, con un tiro di Antoni ben parato da Gemello e con un tiro di Magnaghi che fa la barba al palo. La ripresa è uno spettacolo per gli occhi degli increduli tifosi rossoneri. Il ritmo forsennato di Tumbarello e compagni annichilisce il Perugia; i rossoneri sono straripanti a livello fisico, tattico e tecnico con alcune belle giocate che strappano applausi. Il pari di Magnaghi con un bel tiro dai ventidue metri (51’) carica ancora di più i rossoneri che sono assoluti padroni del campo; pressano, raddoppiano, triplicano le marcature, strappano decine di palloni dai piedi degli avversari. Al ‘60 la traversa impedisce a Saporiti di siglare un eurogol e al ‘69 la Lucchese passa in vantaggio con Magnaghi che spizza un corner di Saporiti e mette sul secondo palo; il tocco di Benedetti avviene quando la palla ha già oltrepassato la linea bianca. Al ‘74 ancora Saporiti sfiora la terza rete e al ‘91 tocca al nuovo entrato Salomaa far compiere un miracolo di piede a Gemello. Finisce in tripudio, tra le lacrime di tantissimi tifosi. Veli, nel frattempo, è a festeggiare con la squadra e qualche giocatore fa capire al D.G. che non è aria. Un sette come voto di squadra con prestazioni importanti e mezzo punto in più per Tumbarello, Magnaghi e Saporiti. Detto della splendida serata si torna mestamente alla realtà, una realtà fatta di punti di penalizzazione che rischiano di rendere tutto vano; ci affidiamo alla professionalità (non alla provvidenza...) dello staff e della squadra per portare a termine, con dignità, la stagione anche perché sono gli unici che ne conoscono il significato. A tutti quelli che si sono fatti gioco di una tifoseria ma, soprattutto, di un’intera città, auguro le peggiori cose sperando di vederli presto dove meritano di stare…con o senza l’aiuto della Provvidenza. Giulio Castagnoli

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