RIMINI - LUCCHESE 1-1

Una Lucchese sciupona e poco cinica regala un punto al Rimini e si mangia le mani per aver perso, per l’ennesima volta, la possibilità di recuperare punti su quelle che stanno davanti.

Giornata interlocutoria, con tanti pareggi tra le squadre in lotta per i play off.

I rossoneri, dopo un buon primo tempo, hanno dato l’illusione di poter chiudere la contesa; i romagnoli sono una buona squadra e hanno un potenziale offensivo importante ma, complici tre assenze tra i titolari, hanno palesato lacune difensive, anche clamorose.

Dopo un avvio con personalità, la Lucchese passa in vantaggio (19’) con un bel gol di testa di Mastalli, su prezioso cross di esterno sinistro di Visconti, tornato sulla linea dei terzini (poi nuovamente nel mezzo).

Azione simile al 33’, ma stavolta il colpo di testa di Alagna, su cross di Panico, è debole e Zaccagno devia in angolo. Occasione per Rizzo Pinna (38’) ma il suo tiro è debole e si spegne lentamente sul fondo.

Il primo tempo è tutto qui, niente di eccezionale ma tutto di marca rossonera.

Ad inizio ripresa (2’) l’unico acuto del duo di attacco Santini-Vano con il tiro del primo, respinto da Cucchietti, ed il tap-in del secondo con la difesa centrale ferma a guardare il gol del pari.

Al 5’ un colpo di testa di Tiritiello viene ben bloccato da Zaccagno e poi si entra in una fase confusa del match dove, tra falli, punizioni e palle perse, si assiste ad uno spettacolo poco edificante. Poi la gara riprende, almeno sul piano del dinamismo, un po' di brio; clamoroso il gol fallito da Rizzo Pinna al 24’, quando a tu per tu con l’estremo di casa , non trova meglio da fare che sparargli addosso il pallone con tutta la porta spalancata. Al 29’ è Bruzzaniti che imita il compagno calciando da buona posizione, ma l’attaccante non prende la porta e calcia altissimo.

Le azioni finiscono qui e la gara si spegne lentamente.

A livello di occasioni, è il solito refrain, Lucchese che meriterebbe ma sotto porta la squadra si perde.

Mister Maraia, dopo il cambio di modulo, ha fatto capire chiaramente che preferisce il dinamismo di Ravasio come punta centrale di movimento e relega sistematicamente in panchina i due centravanti di ruolo Romero e Bianchimano. Con il mercato agli sgoccioli, forse, sarebbe stato il caso di cedere entrambi e magari andare su un profilo più confacente al sistema di gioco attuale.

Un sei come voto di squadra, con mezzo punto in più per il solito Tiritiello e per la coppia artefice del gol rossonero Visconti-Mastalli.

Sul fronte societario i soliti rumors; la pista che porta ad Andrea Bulgarella sembra essersi raffreddata e tra i tifosi inizia ad esserci malumore. Il Presidente Alessandro Vichi, intervenuto alla trasmissione “Curva Ovest”, fu abbastanza chiaro, dando come termine perentorio il giorno 31 gennaio (ma addirittura anche qualche giorno prima…). L’uscita su un quotidiano locale del costruttore-immobiliarista siciliano di nascita e pisano di adozione, non è piaciuta ai più; tempo ce n’è stato a sufficienza (la notizia è uscita i primi di dicembre, ma la trattativa risale ad alcuni mesi prima) e la frase “...non ho fretta di chiudere...” ha lasciato basiti, perché evidenzia che l’investimento tecnico non è predominante. Peccato che ci sarebbe stato anche un mercato di riparazione da sfruttare, non tanto per cullare sogni di gloria a breve, ma per iniziare un potenziamento sulla squadra propedeutico anche alla prossima stagione.

Delle altre opzioni di cui parlò il Presidente Vichi non sappiamo un granchè e, per estrema chiarezza (patti di riservatezza a parte…..che forse con Bulgarella non c’erano, dal momento che la notizia è, più o meno involontariamente, “scappata”?) sarebbe anche l’ora di conoscere nomi, cognomi, potenzialità economiche, progetti, ecc.

Si, perché è vero che la Lucchese alla Camera di Commercio risulta essere di proprietà di persone fisiche, ma non ci dimentichiamo che la Lucchese è, a livello affettivo e morale, dei tifosi e della città.

I tifosi hanno il diritto di sapere a chi andrà la società e non a posteriori.

Non pretendiamo un sondaggio, ci mancherebbe, ma non facciamoci vendere il buio per uva nera. Chi vuole la Lucchese deve uscire allo scoperto e dire quelli che sono i progetti a breve, medio e lungo termine.

Possiamo scegliere quello che vogliamo seminare, ma siamo obbligati a mietere quello che abbiamo piantato.

Giulio Castagnoli

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