LUCCHESE - SAN DONATO TAVARNELLE 0-0

La qualità, questa sconosciuta.

La Lucchese perde l’ennesimo treno per tornare alla vittoria e, complici i risultati delle dirette concorrenti, si troverebbe fuori dalla griglia play off.

La gara interna contro il San Donato Tavarnelle mette in ulteriore evidenza, ma non c’era bisogno della conferma, la poca qualità dell’intero pacchetto offensivo; mister Maraia ha rivoltato la squadra come un calzino, cambiando in continuazione uomini e moduli, ma la risultante è sempre la stessa: la poca qualità del parco attaccanti.

Si, perché l’essere cinici, abili, scaltri, avere il fiuto del gol, sono qualità che si pagano profumatamente in fase di calciomercato e la Lucchese, è arcinoto, non può permettersi certi elementi.

In un Porta Elisa sempre più tristemente vuoto (705 paganti compresi gli abbonati, metà dei quali assenti…..) si assiste ad una gara anche piacevole con tantissime occasioni da rete da una parte e dall’altra e con i due portieri che risulteranno i migliori in campo per distacco. Magra consolazione…

Una miriade di occasioni dicevamo, che non sto ad elencare per mancanza di spazio. La più clamorosa è di marca rossonera al 26’ del secondo tempo, quando un giocatore ospite salva sulla linea di porta una conclusione a botta sicura di Panico, con Biagini battuto.

I problemi della Lucchese, oltre ad un attacco dove nessuno vede la porta, sono anche a centrocampo; non c’è un elemento in rosa in grado di dettare i tempi e quasi sempre si è travolti dalla maggiore fisicità degli avversari. Non una verticalizzazione, non un cross fatto come si deve. Anche l’onesto San Donato Tavarnelle ha dominato nel reparto centrale, così come il Fiorenzuola dieci giorni fa. Meglio la Lucchese formato trasferta, dove sono gli avversari a fare la gara.

Un cinque e mezzo come voto di squadra, con il solito Tiritiello monumentale; un bell’otto a Cucchietti, migliore in campo.

Ancora molte voci sulla improcrastinabile vendita della società, con riunioni più o meno segrete, incontri e novità dell’ultim’ora. Che una parte della società sia spudoratamente a favore di Bulgarella (tra l’altro, l’unico nome uscito…) ormai lo sanno anche i bambini all’asilo, mentre delle altre alternative, sarebbe interessante sapere qualcosa in più. Per noi tifosi, quelli che ci saranno sempre, sarebbe interessante sapere anche i programmi e le potenzialità di chi si sta proponendo. Se la scelta che verrà fatta sarà la migliore non lo diranno sicuramente le chiacchiere, ma i fatti concreti.

Chi acquisterà la Lucchese, avrà l’obbligo di puntare in alto senza se e senza ma, avrà l’obbligo di investire sin da subito per recuperare, intanto, le migliaia di tifosi dispersi da tanti, troppi anni di mediocrità assoluta.

L’attuale compagine (lucchese di nascita e di adozione), non mi stancherò mai di ripeterlo, avrà il merito di aver salvato il calcio a Lucca, di averlo riportato nel professionismo e di aver portato avanti il Progetto Stadio ormai ad un passo dalla realizzazione, salvo catastrofi naturali. Mica poco! Purtroppo passione e competenza non bastano, manca il terzo elemento, i soldi, e senza quelli è praticamente impossibile fare calcio seriamente, almeno in piazze come Lucca. Avrà anche l’onere di scegliere la migliore soluzione per la Lucchese intesa come città e tifoseria e sarà, come sempre, il tempo a dire se Alessandro Vichi e soci avranno messo la ciliegina sulla torta, come tutti ci auguriamo.

Siamo in trepida attesa.

Giulio Castagnoli

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