LUCCHESE - ENTELLA 0-0

Finisce con un risultato di parità (0-0) l’ennesima gara che certifica, se ce ne fosse ancora bisogno, la mediocrità del girone B della serie C.

La figuraccia la fa senza dubbio l’Entella che, dopo aver coronato un lungo inseguimento (grazie ad una Reggiana che sembra voler collezionare promozioni sfumate….) si presentava a Lucca come schiacciasassi, nonostante anche l’ultima gara interna dei liguri, contro il Pontedera, fosse finita con una striminzita vittoria e con qualche favore arbitrale.

La squadra di mister Volpe non ha mai dato l’impressione di giocare con il piglio della capolista; i rossoneri di Maraia si sono, praticamente, difesi e basta (provate a fare diverso senza attaccanti….) ma i liguri non hanno creato praticamente niente sbattendo sul muro tirato su da Tiritiello (ancora il migliore) e soci.

Il risultato è stato una partita brutta, quasi l’anticalcio, dove le uniche cose da annotare sul taccuino, sono stati gli innumerevoli errori sia da una parte che dall’altra con il pallone che, sfidando le leggi della fisica, è stato più in alto che per terra con molti lancioni e campanili alla “viva il parroco”.

L’unica differenza che si nota e bene, è la stazza fisica tra le due squadre; l’Entella sembra una squadra di “uomini grandi” mentre i rossoneri, tolti due-tre elementi, sembra una squadra di bambini; un fattore da tener ben presente per la costruzione della squadra (forte) del futuro, dal momento che il calcio, ahimè, è diventato un rugby giocato con i piedi e la fisicità è tutto o quasi.

Molto scarna la cronaca; un tiro da fuori di Reali (15’), una rovesciata alta (stile Cesena) di Panico (17’), l’unica parata dei due portieri (Coletta su MerKaj al 37’), un colpo di testa alto di Zamparo (49’), un colpo di testa fuori di Panico (51’). Tutti tentativi velleitari, nessuna occasione vera.

Gli ospiti, accompagnati da oltre trecento tifosi, provano timidamente (molto timidamente….) ad impensierire la retroguardia lucchese; molti cross, alcuni direttamente in curva ovest e, come anticipato, tanti palloni rinviati dalla difesa rossonera che hanno messo a dura prova la cervicale dei soliti mille spettatori infreddoliti, mai riscaldati dal nulla proposto in campo.

Le due squadre avevano obbiettivi diversi, molto diversi e alla fine chi ci ha rimesso (probabilmente la promozione diretta) sono proprio i bianco-celesti di Chiavari, anche se la mediocrità del torneo lascia aperta ogni soluzione.

La Lucchese, una squadra da metà classifica, ha affrontato due volte le tre squadre in lotta per la promozione; Reggiana, Entella e Cesena nell’ordine, non hanno MAI impressionato ne all’andata ne, tantomeno, al ritorno….a dimostrazione che questi ultimi anni il livello della serie C è sceso notevolmente, di pari passo al livello generale del calcio e non solo quello italiano.

Destano notevole preoccupazione le interviste del dopo gara, dove mister Volpe parla di “..grandissima prova..” e l’ex Matteo Superbi che parlando della Lucchese si esalta dicendo “..siamo riusciti a limitarli molto e non abbiamo concesso niente..". Qualcosa non torna o forse sono tutti assuefatti a questa MEDOCRITA’? A mister Volpe potrei rispondere affermando, con estrema certezza, che di “grandissime prove” non ne abbiamo mai viste in tutta la stagione…..al buon Matteo Superbi dico che…..l’Entella era la squadra che doveva dimostrare e, soprattutto, vincere…..la Lucchese, casomai, doveva riuscire a limitarli molto e a non concedere niente…..e così è stato.

Un sei come voto di squadra con Coletta, Tiritiello e Panico che meritano mezzo punto in più.

Ci dicono di un Giuseppe Mangiarano molto presente e molto attivo su tutti i fronti. Da uomo di calcio si sarà reso conto che, con investimenti mirati, basta poco per mettere su una squadra competitiva e la Lucchese, la prossima stagione, dovrà essere tra le favorite; vincere non sarà facile (dipende da troppi fattori) ma entrare tra le prime tre è quasi un obbligo.

Approfitto dell’occasione per augurare Buona Pasqua a tutti i tifosi rossoneri, essendo certo di un futuro migliore.

Giulio Castagnoli

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