ANCONA - LUCCHESE 2-1

Sconfitta senza attenuanti per la Lucchese ad Ancona.

La gara nelle marche ha messo a nudo i difetti di questa squadra mascherati in parte dall’aver affrontato, nell’ultimo periodo, compagini di bassa classifica.

Il centrocampo rossonero non ha mai dato l’impressione, anche nelle gare precedenti, di avere quella personalità e quella forza per gestire le partite ed oggi, specialmente nella ripresa, è sparito letteralmente dal rettangolo di gioco, concedendosi completamente ai padroni di casa. Senza un centrocampo di livello, diventa difficile anche per il reparto avanzato dove il solo Semprini, anche oggi, ha proposto la sua presenza.

La gara, bloccata e brutta per oltre la prima mezz’ora, ha un sussulto al 35’ quando Semprini crossa dal fondo e la palla sbatte sul primo palo; passano tre minuti e sempre Semprini, lanciato in profondità, si conquista un calcio di rigore che Bianchimano realizza. Lucchese inaspettatamente in vantaggio alla fine della prima frazione.

Ad inizio ripresa i dorici iniziano a spingere a testa basse sull’acceleratore e per i ragazzi di mister Maraia è notte fonda.

Al minuto undici escono Quirini e Visconti ed entrano Maddaloni e Mastalli, ma i cambi peggioreranno la situazione.

Al 12’ i padroni di casa pervengono al pareggio su cross dalla sinistra e inzuccata di Simonetti.

Angoli e punizioni a raffica per l’Ancona con una Lucchese in apnea che soffre il ritmo e la dinamicità degli avversari; il centrocampo rossonero annaspa in questo tipo di gare, per mancanza di giocatori in grado di gestire i tempi della partita ed i rossoneri si ritrovano in balìa dei marchigiani.

Al 16’ Di Massimo sfiora il gol dopo azione da calcio d’angolo e al 22’ l’uniza azione della ripresa dei rossoneri con Semprini che deve anticipare il tiro, dopo una ribattuta del portiere, e calcia sopra la traversa.

Al 24’ Moretti sbaglia clamorosamente a pochi metri dalla porta mentre al 27’, lo stesso Moretti, spacca il palo della porta a Cucchietti battuto.

La Lucchese è rintanata e non riesce ad uscire dalla propria tre quarti. Il forcing si fa asfissiante ed il gol è nell’aria, perché ad ogni pallone buttato nel mezzo, la Lucchese trema.

Al minuto 39’ arriva la frittata. Maddaloni perde un ingenuo pallone in difesa e concede un calcio di punizione dal vertice dell’area; sul cross si avventa Spagnoli che, sempre di testa, manda nel sette.

La gara è ribaltata e non servono nemmeno i cinque minuti di recupero per una Lucchese tramortita.

Dopo una serie di risultati positivi, conquistati però con squadre di bassa classifica, i rossoneri tornano con i piedi per terra; troppi elogi, secondo il mio modestissimo punto di vista, per una squadra considerata “forte” ma che non ha mai dato prove concrete di forza. Anche il secondo tempo di domenica scorsa, contro un Montevarchi che ne ha presi tre in casa dal Cesena, era stato di sofferenza, così come il secondo tempo contro il Rimini, così come il secondo tempo contro il Pontedera. Troppi secondi tempi giocati in tono minore, a cospetto di primi tempi mai esaltanti, tranne forse il primo tempo contro il Rimini.

La Lucchese è questa, arcigna, rognosa, discreta in difesa (oggi un po' meno….) senza personalità e classe nel mezzo e con un parco attaccanti dove il solo Semprini sembra poter dare un contributo fattivo.

Se la Lucchese trova il gol del vantaggio, per avversari di bassa levatura diventa difficile perforare la retroguardia rossonera, se la Lucchese non trova il gol, molto probabilmente la gara finisce 0-0.

Il primo confronto, dopo le battute a vuoto di Reggio e Fiorenzuola, con squadre della parte sinistra della classifica finisce con una sconfitta, di misura nel risultato, netta nella sostanza.

Un cinque come voto di squadra con sufficienze soltanto per Cucchietti, Tumbarello e Semprini.

La gara di sabato prossimo contro l’Alessandria, appare poco più che una formalità, in attesa di partite vere contro Gubbio, Cesena, Siena ed Enrella, in ordine sparso.

Giulio Castagnoli