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PONTEDERA - LUCCHESE 2-2

Lucca si è svegliata con quelle notizie che non vorresti mai ricevere.

Piergiuseppe Lorenzini, meglio noto come “Beppe”, ci ha lasciati dopo una di quelle malattie che non dà scampo. Titolare dell’edicola di Via Fillungo, per anni ritrovo del tifo rossonero e luogo dove si compravano biglietti e si organizzavano trasferte, specialmente negli anni ’80, è sempre stato un grande tifoso della Lucchese e molti giocatori di quel periodo erano soliti fare la visitina quotidiana e non solo. Ciao Beppe amico di tutti…vogliamo ricordarti con il tuo immancabile, contagioso umorismo con il quale strappavi risate ai tuoi interlocutori. Un abbraccio a Maida.

Un abbraccio grande va anche a Moreno Micheloni, altro storico tifoso e non solo, per la perdita della cara mamma, anch’essa tifosa rossonera.

Il grande carrozzone della vita va avanti o, se preferite, “The show must go on”…..

Una Lucchese “bella senz’anima” (senza scomodare Riccardo Cocciante, prendo le parole dette in sala stampa da Marcos Espeche, uno che di anima se ne intende…) impatta all’Ettore Mannucci di Pontedera, interrompendo una serie di tre sconfitte nelle ultime quattro gare casalinghe dei granata.

Ad un primo tempo dominato dai rossoneri, ha fatto riscontro una ripresa più equilibrata anche se, nel computo generale, è stata la “solita” partita della Lucchese; solito predominio, solito legno (traversa di Gucher), soliti gol clamorosamente sbagliati, soliti gol (da polli) presi…cose viste e riviste.

Alla vigilia della gara c’è stato lo scossone in casa rossonera: il Presidente Bulgarella ha ricevuto le dimissioni del D.G. Giuseppe Mangiarano e, parallelamente, ha dato il benservito al D.S. Alessandro Frara. Dall’esterno, ripeto, dall’esterno, una mossa popolare (per la gioia di alcuni tifosi che manderebbero via anche la statua di Elisa Baciocchi davanti Palazzo Ducale…) ma che è discutibile sia nei tempi, sia nei modi. Se poi le motivazioni fossero ancora più gravi delle semplici scelte tecniche, allora facciamo un passo indietro e ci rimettiamo (e lo facciamo comunque) alle scelte del Presidente. A questo punto urge la nomina di un D.G. vincente e la nomina di un D.S. ancora più vincente del D.G.; domanda, se sono a spasso, siamo sicuri che siano dei vincenti? Certamente la società non potrà sbagliare le prossime mosse e la piazza si aspetta, visto il terremoto dei giorni scorsi, nomi altisonanti sia per quanto riguarda i prossimi dirigenti, sia per quanto riguarda i prossimi acquisti (molti, visto che dalle parole del Presidente resteranno pochi interpreti di questa squadra senz’anima…).

La cronaca della partita ruota essenzialmente (e come sempre accade) sugli episodi. La traversa scheggiata da Gucher (16’), il gol clamorosamente sbagliato da Disanto prima e da Yeboah poi (22’), il vantaggio rossonero con un gol da centravanti di Rizzo Pinna (35’) per quanto riguarda la prima frazione. Nella ripresa i sessanta secondi di follia (63’ e 64’) della solita imbarazzante difesa rossonera, con l’uno-due firmato Peli-Del Pupo, il pari (sempre da centravanti di razza) di Rizzo Pinna (71’) su assist di Disanto (una delle poche cose riuscite), un’altra clamorosa occasione per Rizzo Pinna (85’) con Vivoli che devia miracolosamente di piede e un’occasione per Ganz, 175 cm. di altezza, che prende il tempo a Tiritiello, 188 cm. di altezza, e di testa sfiora il palo.

Un punto che ne allontana troppo dalla zona a rischio (alcune squadre del fondo classifica hanno vinto) ne avvicina troppo alla zona play off.

Tra tre giorni una delle partite più importanti della stagione, al Porta Elisa contro un’Olbia in gravissima crisi. Inutile dire che la Lucchese ha un solo risultato a disposizione, non tanto per eventuali ripercussioni sulla classifica, quanto per un discorso morale.

Riusciranno i “belli senz’anima” (l’anima è una qualità…) nell’impresa?

Giulio Castagnoli

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