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Per Mirandola
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LUCCHESE - GUBBIO 0-1“…e come l’anno scorso…” cantava Piero Focaccia nel 1963… L’esordio della nuova Lucchese al Porta Elisa è un fac-simile della vecchia Lucchese 2023-24, stessi errori, stessa (poca) grinta, stessi risultati e se si aggiunge che il Gubbio ha una tradizione assolutamente favorevole con i rossoneri, la frittata è fatta. La gara è stata brutta, farcita di errori da entrambe le parti, con pochissime emozioni e questa volta i rossoneri possono anche recriminare poco in quanto a occasioni sbagliate, perché pochissime ne hanno create. Se si esclude un tiro, deviato, di poco a lato di Costantino ed un colpo di testa di Quirini ben parato da Venturi, Tumbarello e compagni non hanno creato niente. Dopo un primo tempo scialbo ci si aspettava una ripresa tutta diversa, invece i rossoneri hanno proseguito sulla falsa riga della prima frazione; centrocampo di quantità, ma con pochissima qualità, difesa con un buon Sabbione, ma con Gasbarro ingenuo e da rivedere e con Fazzi adattato, attacco con un evanescente Fedato e con un Costantino poco servito. Diciamolo chiaro, il mercato non aveva fatto pensare a qualcosa di troppo diverso da quello che abbiamo visto dopo le prime uscite e la tifoseria non si è mai illusa troppo; i 2300 presenti sulle tribune (poco più di metà rispetto alla gara di esordio dello scorso anno) ne sono la prova. Suscitano più di un pensiero le dichiarazioni del mister dopo queste prime tre gare ufficiali, non tanto per i contenuti abbastanza scontati, quanto per il continuo ribadire, più o meno tra le righe, il basso valore tecnico di questa squadra; frasi come “…per il valore che siamo devo fare i complimenti alla squadra…” suonano come poca fiducia verso i propri giocatori ed equivale a dire “…visto come siamo scarsi, è andata anche troppo bene…”. Sicuramente è insoddisfatto, come tutti noi, della campagna acquisti e non sarà certo il solo Catanese (arrivato sul filo di lana) a ribaltare il valore della rosa, considerando Sasanelli (arrivato anch’esso sul filo di lana) un altro “under” da punto interrogativo, che ha fatto parlare di se più per le vicende personali che per quelle di campo, ma non è che a ribadirlo sempre si ottiene qualcosa di diverso, se non avere una squadra che non ti segue e non morde, sentendo la poca considerazione del proprio allenatore. Gucher e Magnaghi restano sul “groppone” ma difficilmente saranno un valore aggiunto; il primo ha saltato praticamente tutta la preparazione e, si vocifera, fosse uno di quelli che voleva andar via a tutti i costi, mentre il secondo non rientra nei piani di questa società e di questo allenatore. Sicuramente la Lucchese 2024-25 ha, sulla carta, una rosa tecnicamente più scarsa della precedente stagione e non saranno nemmeno i sogni del Presidente a trasformare zucche in carrozze o rane in principi. La situazione, dopo appena la seconda gara di campionato, non è assolutamente bella e c’è già chi chiede la testa del mister. Il problema, a mio modestissimo avviso, è la poca competenza di questa società, sommata ad investimenti minimali nella squadra; si, perchè si può essere poco competenti in materia ma, nel caso si voglia provare a fare (non a dire…) qualcosa di importante, si deve sopperire con investimenti importanti nella scelta dei dirigenti e, di conseguenza, nella scelta di chi va in campo. Così facendo ci si limita al compitino, perdendo stagioni su stagioni, non programmando niente di duraturo (due anni, due rose completamente diverse) con un settore giovanile che stenta e con una tifoseria sempre più disaffezionata alla propria squadra del cuore. Un cinque come voto di squadra, con sufficienze piene per Palmisani e Sabbione, in un mare di insufficienze. Domenica prossima trasferta in quel di Ferrara (altro campo tabù) con già la sensazione che, in caso di sconfitta, i mugugni potrebbero aumentare a dismisura. Una partenza in difficoltà, dopo un mercato in difficoltà, di un’estate difficile. L’esatto contrario di quanto sognato dal Presidente. Giulio Castagnoli
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