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LUCCHESE - RIMINI 2 -2

Un altro pezzo di storia rossonera, un altro amico di tutti, se ne va. Nella nottata, dopo aver assistito alla gara della sua Lucchese, ci ha salutati per sempre Giuseppe Carlesi, Beppone per gli amici. Un destino crudele quello che sembra attanagliare la tifoseria rossonera che soltanto nell’ultimo anno ha visto la scomparsa di troppi personaggi con il rossonero nel cuore (Diego, Beppe, Lupo). A distanza di dodici ore, dopo esserci salutati come sempre in gradinata, ti mando il saluto che mai avrei voluto mandarti…addio Beppone. Intanto si è giocata la gara Lucchese-Rimini. Una partita scorbutica dove ha pesato in maniera importante il pessimo arbitraggio di Gemelli di Messina che, con decisioni cervellotiche (sempre distratto e mai sul “pezzo”, sicuramente da categorie dilettantistiche) ha deciso il risultato. Un rinvio dal fondo per la Lucchese è stato trasformato in un calcio d’angolo sul quale è nato il gol dell’1-0 per gli ospiti, un probabile calcio di rigore su Costantino non assegnato, inesistente la punizione dalla quale è scaturito il raddoppio ma, la ciliegina sulla torta è al minuto 83’ quando ferma l’azione sul gol di Gemignani per una pallonata respinta di testa da un difensore romagnolo. Incredibile! Scritto della giacchetta gialla (due arbitraggi negativi consecutivi iniziano ad essere già troppi…) passiamo alla gara; la Lucchese si ritrova in svantaggio che è ancora negli spogliatoi (4’) ed il gol preso su calcio d’angolo ripresenta vecchi fantasmi del recente passato. Al 15’ Palmisani compie un autentico miracolo deviando, con un colpo di reni, l’ennesima inzuccata ovviamente sempre da calcio d’angolo. La reazione lucchese è confusa e, tolta la tecnica di Saporiti (anche se a volte troppo innamorato del pallone…), la poca qualità in mezzo al campo produce poco di interessante per “l’eremita” Costantino che fa quello che può, pur mostrando una grinta e una professionalità che nemmeno gli ultimi dieci centravanti messi insieme hanno mostrato. Che il quattro sia un numero che notoriamente porta sfiga, si sa; 4’ della ripresa e punizione inventata da Gemelli. Il tiro è beffardo e rimbalza davanti a Palmisani che ne blocca, ne devia in angolo, ma ribatte corto e Cernigoi realizza facile. La Lucchese degli ultimi anni avrebbe perso la gara, ma questa Lucchese almeno sotto il profilo della grinta, dall’attaccamento e della professionalità ha (fortunatamente) molto di più e dopo pochi minuti accorcia le distanze con Costantino che, ricevuto un bel pallone da Tumbarello dalla sinistra, prima colpisce il palo con un colpo di testa poi, più svelto del suo marcatore, ribadisce in rete (51’). Traversa di Fiornini (69’) e occasionissima per Welbeck un minuto dopo, poi un paio di ripartenze riminesi che potevano far male (76’ e 81’). All’83’ l’episodio da “oggi le comiche” con Gemelli che interrompe il gioco sul gol di Gemignani per una pallonata in testa ai danni di un difensore romagnolo. La Lucchese schiuma rabbia e perviene al pareggio con Quirini, abile a sfruttare un “tiraccio” di Saporiti su azione confusa in area avversaria (86’). La gara termina praticamente qui, con il confuso Gemelli (in certi momenti sembrava lontano con la mente…) che assegna soltanto sei minuti di recupero. Un cinque e mezzo come voto di squadra, con Antoni, Welbeck, Saporiti e Costantino che sono sembrati gli interpreti migliori e meritano un 6,5. Alla corte una Lucchese con tantissimi problemi (difesa bocciata in blocco, centrocampo tosto, ma con poca fantasia e attacco che sembra Costantino dipendente) ma con un temperamento e una voglia che mancavano da tanti, troppi anni. Probabilmente le ultime caratteristiche (temperamento e voglia) ci faranno stare lontani dalle zone a rischio, ma la poca qualità della rosa, il centrocampo numericamente “corto” e la mancanza di un alter ego di Costantino non ci permetteranno (sulla carta) di fare voli pindarici e/o sognare chissà cosa, tradotto…il solito campionatino anonimo. Gran caos a livello di settore giovanile e, per ora, mi fermo qui a dimostrazione che gli investimenti sono minimali e voci, più o meno attendibili, di possibile cessione della società. Non pretendiamo che ci venga spiegato tutto, ci mancherebbe, ma questa società in questo momento non è pronta per traguardi ambiziosi. A Lucca, è notorio, ci siamo rotti le scatole di comparsate anonime in campionati dove paesi o cittadine, che non fanno nemmeno provincia, ci superano sistematicamente. Alla società chiediamo traguardi ambiziosi e da tifosi non ce ne frega niente (anche se sarebbe bello e fondamentale…) uno stadio ristrutturato e coperto; la Carrarese è andata in serie B giocando in un “pollaio”. La stagione è appena iniziata ma le premesse, in generale, sono sempre le stesse. Giulio Castagnoli

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