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CARPI - LUCCHESE 0-0

Esce un “pareggino” al Sandro Cabassi di Carpi, dove la Lucchese non ha mai vinto. Finisce 0-0 la sfida senza sapore tra Saporetti e Saporiti; un pari giusto per il computo delle occasioni, con i rossoneri che possono recriminare per l’ennesimo rigore, apparso netto, non concesso. La coperta è corta; infatti ogni qual volta la Lucchese riesce a tenere la porta imbattuta, parallelamente non segna (Pineto, Sestri Levante, Carpi) ed è un dato di fatto che non può passare come casuale. Tutti si aspettano Frison e Gemignani dal primo minuto, ma Gorgone ripropone Fazzi e Visconti. La gara è stata bruttina, a tratti inguardabile per tutta una serie di errori tecnici, da una parte e dall’altra, che poco hanno a che fare con il professionismo. Mister Serpini affida a Rossini la marcatura stile anni ’80 su Saporiti ed i rossoneri perdono l’unico uomo di qualità che possa inventare qualcosa dalla cintola in su. Nel primo tempo un’occasionissima per parte; Il palo di Saporetti, ovviamente su palla inattiva, e la spaccata di Costantino (l’unica fiammata del bomber) sul finire della prima frazione con l’estremo di casa, Sorzi, che compie un vero e proprio miracolo. Nel mezzo il fallo su Dumbravanu non sanzionato con il calcio di rigore. Una domanda…perché la Lucchese sta così antipatica al mondo arbitrale? O forse sta antipatica a livello di Lega? Domande senza risposta, anche perché abbiamo subìto di tutto e di più a prescindere da chi fosse al comando della società, anche se questa sembra stare particolarmente antipatica. La ripresa è stata anche peggio e ci ha pensato Fazzi, uno dei migliori, a salvare capra e cavoli a pochi minuti dalla fine. Un sei meno come voto di squadra, con sufficienze piene per Fazzi, Tumbarello, Welbeck; il migliore dei suoi Ettore Quirini che, ammonito, salterà il big match di domenica prossima contro la capolista Pescara. Mentre alcune voci parlano di una società che sembra sul punto di essere ceduta, in primis per l’assenza del Presidente, ma anche per l’assoluta inadeguatezza dimostrata, iniziano le manovre per i rinnovi contrattuali; Sabbione è stato blindato per altre due stagioni, ma non ci sembrava la prima operazione da fare. Quirini e Saporiti, due giovani di belle speranze, ci sembravano ad esempio due priorità, anche se sembra che Ferrarese ci stia lavorando. Ad oggi il silenzio è ancora più assordante del solito e anche se dicono che il silenzio sia di chi s'accontenta qui, garantisco, nessuno è contento. Poco altro da aggiungere, se non rimarcare l’ennesima occasione persa per migliorare una classifica che, già ad ottobre, sembra relegare la squadra a posizioni più che anonime di classifica, ricordando che gli eventuali play-off dalla quinta posizione in poi (e le prime cinque piazze sembrano già prenotate…) sono praticamente inutili. Per ambizioni e per sognare, passare l’anno prossimo. Forse. Giulio Castagnoli

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