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CAMPOBASSO - LUCCHESE 3-0

La Lucchese esce con le ossa rotte dallo stadio “Antonio Molinari” di Campobasso e si appresta a giocare uno scontro salvezza, sabato prossimo ore 15,00, contro (udite udite…) il Legnago Salus!

Niente a che vedere con quello prospettato prima dell’inizio della stagione in corso, quando si parlava di “...squadra forte, che punti a vincere facendo tremare gli avversari, con un bomber da venti reti...”; ad oggi gli unici che tremano sono i tifosi rossoneri, di fronte ad evidenti, clamorose, incredibili falle nella costruzione della squadra.

Gorgone prova ad inventarsi qualcosa nel reparto horror della squadra, vale e dire la difesa; Dombravanu centrale, Sabbione a destra ed il debuttante Cartano (l’unico a salvarsi dietro…) a sinistra. Il modulo è molto simile ad un 3-4-2-1 con l’inserimento di Ndiaye.

Nei primi ventisette minuti di gioco l’esperimento sembra riuscito, con il Campobasso di mister Braglia che mai si rende pericoloso e la Lucchese che sembra controllare con tranquillità, ma al 27’, appunto, la horror-difesa si fa trovare inspiegabilmente alta e fuori posizione lasciando che D’Angelo si presenti solo davanti a Palmisani e lo infili in uscita.

La reazione rossonera non c’è, ma la squadra non sbanda (almeno quello…).

Si arriva al 41’ quando Palmisani esce e blocca un traversone; con la palla in mano si appresta al rinvio non prima di aspettare il giocatore avversario con il quale era andato a contrasto (normalissimo) per sgambettarlo; rigore ed espulsione del giovane portiere. Una follia che chiude praticamente la gara, ammesso che, in svantaggio e con i problemi realizzativi conclamati, fosse ancora aperta.

Ovviamente non è il caso di tirare la croce addosso a Palmisani, anche perché fino ad oggi possiamo solo ringraziarlo se abbiamo (la miseria) di tredici punti in classifica; inserito nella TOP11 del turno infrasettimanale, il suo giudizio era il seguente "Si guadagna la palma di migliore in campo, blindando la porta con almeno tre interventi decisivi. Non è una novità". Diciamo che è stato vittima di se stesso compiendo un gesto senza senso, inspiegabile.

Di Nardo realizza dal dischetto (42’) e per la Lucchese, sotto di due reti e con un uomo in meno, cala il sipario ancor prima del duplice fischio.

Nella ripresa i padroni di casa fanno accademia, mentre i rossoneri annaspano inconcludenti e al 67’ si fanno trovare ancora scoperti, concedendo la doppietta a Di Nardo.

La gara si porta stancamente verso la fine e quando l’arbitro emette il triplice fischio è una liberazione per tutti. Il trittico di partite proibitive termina con un punto conquistato su nove, con un gol fatto e sei subiti.

Un cinque come voto di squadra, con sufficienze soltanto per Cartano, Quirini e Antoni.

Ovviamente in sala stampa si ripresenta sempre e solo lui: Giorgio Gorgone. Credo che molte volte non avrebbe nemmeno voglia di parlare, ma va sempre mettendoci la faccia, la stessa faccia che ormai ha perso questa sgangherata dirigenza, credo anche oggi totalmente assente.

Anche l’Amministrazione Comunale potrà e dovrà far sentire la propria voce, dal momento che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo…) essere ancora in piedi il famoso progetto-stadio targato Gruppo Bulgarella.

La speranza è ovviamente di fare i punti necessari per la salvezza e, parallelamente, sperare che questa società faccia mea-culpa e, senza andare a cercare i soliti nomi noti, venda a qualcuno in grado di programmare seriamente stagioni che riescano a dare un po' di soddisfazione ad una delle più belle città d’Europa: Lucca.

Purtroppo anche questi non ci sono riusciti.

Giulio Castagnoli

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