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PONTEDERA - LUCCHESE 4-1

Alla fine di un’altra settimana tragicomica la Lucchese decide di scendere in campo nel derby di Pontedera, ma lo fa soltanto a parole. Si, perché nei fatti, tutti gli elementi schierati da Gorgone dimostrano di avere la testa altrove, si fanno infilare per ben quattro volte (ma le reti dei padroni di casa potevano essere molte di più…) e la domanda viene spontanea...perchè? Tutti sappiamo benissimo le difficoltà dei giocatori e abbiamo sempre appoggiato le scelte; in fondo andare avanti è servito soprattutto a loro. Per molti giocatori, se la spina si fosse staccata il famoso 16 di febbraio, il futuro sarebbe stato in categorie dilettantistiche, visto anche il pessimo girone di andata, e non avrebbero avuto la possibilità di mettersi in mostra; è stato, per forza o per amore, una sorta di investimento per il futuro. Il poco popolo rossonero rimasto, si è “attaccato” con la forza della disperazione a tale scelta ed ha cominciato a crederci, anche grazie ai buoni risultati del girone di ritorno. Un commovente tam tam ha permesso ai giocatori di poter proseguire la stagione ed è stato grazie alla volontà di esercizi commerciali, tifosi o semplici appassionati, se il campionato è potuto proseguire e non certo per merito di questa mandria di buffoni, uomini solo all’anagrafe, che si sono susseguiti in questi ultimi mesi, anzi, in questi ultimi anni. L’apoteosi si è raggiunta una settimana fa, quando Gucher e compagni hanno letteralmente schiantato la seconda forza del campionato, la migliore squadra secondo gli addetti ai lavori. Ecco, cosa è cambiato in una settimana (il terzo passaggio societario era già avvenuto…) dal momento che per le prossime scadenze ci sarebbe tempo fino al 16 di aprile? Non sono qui per giudicare, ma per capire. Davvero qualcuno pensava (o pensa) che il terzo passaggio societario, tra l’altro con personaggi dal passato...sfortunato, potesse segnare la svolta? Non credo che ci sia stata questa sorta di ingenuità. E allora perché? Perchè quelle inutili riunioni con il sindacato dei calciatori dal momento che, comunque vada, una buona parte degli stipendi è garantita dalle fidejussioni? Perchè non provare a schiantare anche il Pontedera, mettendo la forbice con la penultima in classifica nella speranza che qualcuno (e si vocifera ci sia) con la garanzia del mantenimento della categoria, potesse fare il grande passo? Perchè non andare fino in fondo dopo aver dichiarato di volerlo fare? Perchè non giocare le ultima quattro partite al massimo e certificare il miracolo? Tra l’altro, ci sarebbe da portare un rispetto infinito a chi ha permesso di andare a Pescara, Legnago, Pontedera, con la certezza di andare anche ad Arezzo...o a tutti quelli che si sono tolti soldi di tasca per aderire alla sottoscrizione. A questo punto le strade sono due: o si continua con la convinzione di una salvezza sul campo, diretta o attraverso i playout, o si chiude bottega immediatamente (comunque tardivamente dal momento che, eventualmente, andava fatto subito) facendo un bel danno ad una Lega sempre più imbarazzante. A risultati ottenuti, sul campo e non, avremo modo di “ringraziare” tutti gli artefici di questo teatrino che ha radici lontane, limitandoci a parlare di personaggi, perché di uomini non ce ne sono stati, sperando di leggere i vostri nomi sulle cronache dei giornali o su qualche manifesto funebre. Non ci sono altre strade e se la pazienza di tutti è finita, figuriamoci quella del poco popolo rossonero rimasto. Giulio Castagnoli

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