AREZZO - LUCCHESE 4-1
Tutto da rifare.
A novanta minuti dal termine la Lucchese è matematicamente quint’ultima in classifica senza possibilità di agganciare l’Ascoli (sest’ultimo) e senza la possibilità di essere agganciata dal Milan Futuro (quart’ultimo).
Resta l’ultima gara che stabilirà se i rossoneri si salveranno direttamente, grazie alla forbice di nove punti, o se dovranno spareggiare contro il Sestri Levante (due vittorie nel 2025).
Con una difesa raffazzonata e ridisegnata, Magnaghi e compagni tengono botta all’Arezzo soltanto nella prima frazione per poi crollare, anche mentalmente, nel giro di dieci minuti; inutile negare che la squadra di mister Gorgone non può prescindere dalla qualità di Gucher e dalla fisicità di Rizzo e Ballarini. Tre assenze pesanti che sommate alla condizione ancora precaria di Saporiti e alla scarsa vena di Selvini, mettono la Lucchese in netta inferiorità rispetto alla squadra amaranto; se ai sopracitati deficit si somma anche Melgrati apparso in ritardo sul secondo e terzo gol, l’opera è completa.
Come già successo in diverse, troppe partite, i rossoneri partono bene tenendo il campo con disinvoltura; la mente ci riporta a Perugia, Pescara, Campobasso, Terni, Pontedera, tutte gare iniziate bene e finite in goleada per essere crollati nel giro di pochi minuti.
Addirittura, ad Arezzo, la Lucchese passa in vantaggio con un bel tocco di Magnaghi su assist di Antoni (28’), subisce il pari ad una manciata di minuti dall’intervallo, per poi crollare in dieci minuti nella ripresa. Un film già visto.
Un cinque e mezzo come voto di squadra; sufficienze soltanto per Benedetti e Visconti, mentre la palma del migliore va a Magnaghi autore di un bel gol.
Ora la salvezza passa attraverso gli ultimi novanta minuti perché l’Ascoli, di scena a Sestri Levante, visto il crollo dei rossoneri si è limitato a guadagnare il punticino utile per una salvezza matematica; diverso sarebbe stato con la partita di Arezzo in bilico.
La Lucchese non è più arbitro del proprio destino è tutto dipenderà dallo spirito con cui Torres (di scena a Lucca) e Carpi (ospita il Sestri Levante) affronteranno l’ultima gara che, per loro, non conterà assolutamente niente.
Nella peggiore delle ipotesi ci saranno i play out, da giocare comunque con il vantaggio di due risultati su tre e con la “bella” al Porta Elisa.
Torna alla mente dei tifosi la pantomima messa in scena, in primis, da chi ha gestito la società in questi ultimi due anni; qualcuno diceva che stavano lavorando per “risanare il club” e il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Se loro, o qualcuno dei fenomeni (mitomani) che si sono affacciati in questi ultimi mesi avessero fatto quello che dovevano fare (pagare chi ha lavorato per loro) la Lucchese sarebbe già salva da diverse giornate.
Trattasi, evidentemente, di uomini intesi tali poiché maschi (e su qualcuno nutro anche qualche dubbio) e il valore delle persone si vede al momento opportuno.
Com’era quella frase di saggezza livornese?
Bimbi, l’arrivo è al Vigorelli…
Giulio Castagnoli