LUCCHESE - PESCARA 1-3

La Lucchese sprofonda, come lo scorso anno, al Porta Elisa contro la capolista Pescara con la gara che, dopo poco più mezz’ora, era già in ghiaccio per gli abruzzesi. Il tutto condito dalla solita conferenza stampa di mister Gorgone, controbilanciata dall’ennesimo silenzio di una società che ora inizia a stancare anche i più accaniti difensori della stessa. E sia chiaro, non c’entra niente l’assenza del Presidente, perché questa Gost-società non ha proprio le minime basi per gestire un’azienda calcio. La gara, già difficile a cose normali, risulta ancora più proibitiva per i rossoneri, viste le assenze di Antoni e Tumbarello (infortuni derivanti dalla mancata manutenzione del sintetico di Saltocchio da parte della Gost-società) e di Quirini squalificato. Detto delle attenuanti generiche, la Lucchese ha approcciato la gara in maniera ridicola, come se davanti avesse una compagine qualsiasi, infatti dopo cinquanta secondi era già sotto. Azione sulla sinistra e cross in area dove tutti restano incantati dalle abilità di Merola che controlla, si gira e calcia con la palla che sbatte nel palo prima di colpire il corpo di Palmisani, goffamente proteso in tuffo. La difesa rossonera è una delle peggiori di tutti e tre i gironi di serie C e un inguardabile Sabbione, recidivo e ovviamente il primo con il contratto rinnovato (una domanda…a chi è venuta questa fantastica intuizione? Vogliamo il nome!!) lo ricorda a tutti, dapprima sbagliando un intervento da campetti dell’oratorio (30’), dando il via al raddoppio pescarese con Tonin che si presenta tutto solo davanti a Palmisani che lo stende, poi causando il rigore del ko definitivo (37’) con l’indiavolato Tonin che si procura e realizza il secondo penalty entrando in area come la lama nel burro, ubriacando Sabbione che lo stende. Tra il primo e secondo tempo Gorgone toglie il difensore rossonero…ma con quale coraggio lo riproporrà? La Lucchese al minuto 21’ e al minuto 25’ sfiora due volte il pari; prima con una punizione di Saporiti che fa la barba al palo, poi con lo stesso Saporiti che inventa (resta l’unico elemento che ci prova…) per Sasanelli che cicca la palla del pari a due metri dalla porta. Nella ripresa l’ingresso di Ndiaye e Selvini porta nuova linfa all’attacco rossonero, ma forse è più la vittoria praticamente certa degli ospiti che, pur non arretrando, danno la sensazione di voler controllare. La Lucchese ci prova con orgoglio e impegno (quelli fortunatamente non sono mai mancati) anche se è ancora il Pescara a colpire una traversa con l’acquisto rossonero mancato, Cangiano (12’). Il gol di Magnaghi (29’) serve solo per il tabellino e non sposta il giudizio su niente; Pescara due categorie più forte dei rossoneri (più dinamici, più tecnici, più squadra, dove ognuno sa perfettamente cosa fare grazie alle “cure” di mister Baldini, il numero uno della categoria) e proprio per questo motivo non era il caso di regalare tre gol in trentasette minuti. Detto della solita conferenza stampa, hanno stancato le solite, anche se giuste, accuse alla società dette a mezza bocca, in codice, da parte di Gorgone. Il fatto che abbia ragione su determinate cose, non lo autorizza a ripeterle all’infinito. Oppure può sempre dimettersi, come è solito fare il suo dirimpettaio di stasera (Silvio Baldini) quando le cose non gli piacciono. La situazione è molto preoccupante, i numeri ancora di più e, seriamente, l’unico obbiettivo al quale può puntare la Lucchese è solo e soltanto la salvezza, con l’ennesima stagione buttata prima della fine di ottobre, alla faccia della “squadra ambiziosa” (non facciamo tremare nessuno e venti gol, forse, li faranno se sommiamo quattro-cinque elementi della rosa). Un cinque come voto di squadra con sufficienze per Fazzi, Welbeck, Saporiti e Magnaghi. Mercoledì altra gara da brividi a Chiavari contro l’Entella, seguita dalla trasferta del week end in quel di Campobasso. Se la Lucchese non dovesse far punti in queste due gare, si imporrebbe un tentativo per cercare di salvare la stagione, sempre che la Gost-società abbia almeno visto la classifica. Giulio Castagnoli

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