LUCCHESE - LEGNAGO SALUS 1-1

Sempre peggio!

La Lucchese non riesce a vincere nemmeno contro il modestissimo Legnago Salus e ora, dopo che la società si è fatta “sentire” e dopo che la squadra ha confermato di essere tutta compatta con il mister, sono guai seri. Si, perché se l’ambiente è compatto e contro l’ultima della classe si mette in mostra una prestazione del genere, si può iniziare a cantare la canzone di Bobby Solo...”non c’è più niente da fare...”.

Una gara che ha detto pochissimo comunque la si voglia guardare; squadra che non costruisce, squadra che sbanda dietro, reparti distanti, squadra senza idee, squadra spenta, squadra in confusione, squadra intimorita. Può bastare?

La cosa che più delle altre è saltata all’occhio, è stata la lentezza nel manovrare e solo quando la palla va tra i piedi di Quirini e Saporiti (che al cospetto dei compagni sembrano volare) il ritmo dei rossoneri si alza per qualche secondo.

La cronaca è scarnissima con un’occasione per parte in tutti i primi 45’ di gioco; sulla prima degli ospiti è bravo Coletta a chiudere su Svidercoschi trovatosi tutto solo (27’) mentre sulla seconda è bravo il dirimpettaio Toniolo su colpo di testa di Cartano (38’), uno dei migliori. Troppo poco per pensare di vincere una gara di fondamentale importanza.

Poco cambia nella ripresa se non che le occasioni da rete aumentano per entrambe. Al 17’ la Lucchese passa in vantaggio; Saporiti, fino a quel momento inconcludente, parte dalla tre quarti difensiva in una sorta di coast to coast, si fa quasi tutto il campo saltando due-tre avversari scaricando, quasi al limite dell’area, per Magnaghi defilato a destra dell’attacco, controllo e tiro millimetrico sul palo lontano. Un bel gol che sembra mettere le ali, tipo Red Bull, ai rossoneri. Ma sarà un fuoco di paglia perché Costantino, dopo appena centottanta secondi, cicca il facile gol del raddoppio a due metri dalla porta e da lì si capisce che ci sarà da soffrire.

Detto fatto.

Scocca il 27’ quando su una punizione dalla tre quarti, nessuno si preoccupa dell’austriaco Manuel Martic (soltanto 193 centimetri...) che, indisturbato, incorna e pareggia. Altro gol preso su palla inattiva.

Al 93’ su punizione di Saporiti tocca a Selvini incornare dall’area piccola con Toniolo (apparso spesso insicuro) che stavolta vola e devia la palla che va a sbattere sulla traversa e torna in campo, ma l’ultima azione sfuma così.

Al triplice fischio del bravo arbitro Pacella di Roma 2, il pubblico ha rumoreggiato verso la squadra e ora si rischia uno scollamento vero e proprio.

La classifica piange e le sfide che aspettano la timorosa Lucchese di Gorgone si chiamano Ternana, Vis Pesaro, Torres in trasferta, mentre al Porta Elisa caleranno Pontedera, Arezzo e Pineto, prima che si possa fare qualcosa a Gennaio, sempre ammesso che la società abbia in quel momento visto almeno la classifica.

Un cinque e mezzo come voto di squadra con sufficienze per Coletta, Frison, Cartano, Quirini, Saporiti e Magnaghi.

Ovviamente nessun esponente della società si è presentato a dire qualcosa e così la tiritera è toccata a Testini. Lucida la disamina, soprattutto quando dice “Potevamo e dovevamo fare di più. Non siamo stati abbastanza arrembanti, quando siamo caricati di preoccupazione può succedere”. Il problema è che la squadra, visti i risultati mediocri e soprattutto la classifica, sarà sempre più caricata di pressione, di preoccupazione ed il malcontento aumenterà.

Onestamente, stando così le cose, non vedo come possa essere invertita la tendenza; occasioni ce ne sono state ed oggi era “l’occasione” che è stata fallita sotto tutti i punti di vista.

Non resta che sperare nei miracoli.

Voi ci credete?

Giulio Castagnoli

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