LUCCHESE - CESENA 0-1

Una buona Lucchese spaventa per cinquanta minuti la capolista Cesena, ma non raccoglie punti.

Lo scontro con la dominatrice assoluta del torneo è una di quelle partite che, a livello mentale, si preparano da sole ed i rossoneri al contrario di tante, troppe gare giocate con la mente altrove, tengono botta.

Nella prima frazione stentiamo a vedere i quaranta punti di differenza che separano le due squadre in classifica, complice un giusto atteggiamento; i romagnoli, rimaneggiati per un paio di assenze, possono permettersi il lusso di tenere in panchina Simone Corazza, capocannoniere della scorsa stagione con sedici reti, otto in questa stagione.

La Lucchese si mostra più fresca fisicamente e parte decisamente meglio; è però Chiorra a salvare su Shpendi (4’) dopo una bella combinazione dei bianchi di mister Toscano.

Il Cesena è squadra tosta, forse poco spettacolare, ma che bada al sodo.

Tiritiello e soci iniziano a guadagnare campo e costringono gli avversari nella loro metà campo; Gucher al 15’ e Yeboah al 17’ impegnano Pisseri, poi è Rizzo Pinna (19’) a mandare alto dopo essersi liberato al tiro. La palla gol più clamorosa della prima frazione capita sulla testa di Yeboah che salta bene su un perfetto cross di Quirini anticipando il suo marcatore, ma la sfera passerà poco alta sulla traversa (32’).

Il pubblico è quello delle occasioni importanti con quasi quattromila spettatori, mille dei quali giunti dalla romagna e nonostante la acerrima “antipatia” tra le due tifoserie, uno striscione dedicato alla memoria di Beppe Lorenzini issato in Curva Est, commuove tutto lo stadio e, se ce ne fosse ancora bisogno, conferma che il mondo ultras nonostante le rivalità è un mondo dove regna il rispetto.

Il primo tempo si chiude con uno 0-0 che sta leggermente stretto ai rossoneri.

Ad inizio ripresa capita sui piedi di Rizzo Pinna la palla gol più clamorosa di tutta la gara; liberato da un perfetto assist di Disanto dalla destra il tre quartista rossonero calcia al volo ma non angola centrando Pisseri che ribatte (5’) e qui si spengono le luci in casa rossonera.

Complici due-tre cambi di livello mister Toscano dà nuova linfa alla sua squadra e la Lucchese non può far altro che rinculare. Al 15’ una bella combinazione sulla sinistra della difesa lucchese mette Berti nelle condizioni di battere a rete, sfiorando il palo della porta difesa da Chiorra e sei minuti dopo (21’), sempre sulla sinistra, si creano i presupposti per il solito Berti che stavolta addrizza la mira e mette il pallone nel sette, per quello che sarà il gol vittoria dei romagnoli.

La Lucchese, come sempre, si spegne ulteriormente (il carattere, altra qualità, questa squadra non sa nemmeno cosa sia…) e la gara può dirsi conclusa quando manca quasi mezz’ora alla fine, recupero compreso.

Un sei meno come voto di squadra con Sabbione, Disanto e Yeboah che meritano mezzo punto in più.

La classifica punto più, punto meno, sfortuna più, sfortuna meno, dice chiaramente che la Lucchese del futuro, se vorrà mantenere le premesse (o le promesse?) del Presidente Andrea Bulgarella, dovrà fare degli step importanti.

Non basteranno e prendiamone coscienza quattro-cinque innesti di livello; con quelli potremmo colmare il gap con il Gubbio (-11), con il Perugia (-19), con la Carrarese (-21). Per colmare la differenza che c’è con la seconda in classifica, la Torres (-32) ma soprattutto con la prima, il Cesena (-43) ci vorranno sette-otto undicesimi tra i titolari e altri sette-otto elementi di livello tra le così dette seconde linee, che con cinque cambi a partita diventano altrettanti titolari.

Non giochiamo sull’equivoco, per favore.

Lo scorso anno, anche grazie a chi vedeva una squadra forte, bisognosa di pochi ritocchi, è stato fatto un errore di valutazione clamoroso anche da parte della società, infatti la Lucchese, nonostante pochi ritocchi (Gucher, Cangianiello, Sabbione, Yeboah i più riusciti) si trova in una posizione deludente di classifica in un torneo molto più competitivo rispetto allo scabroso livello di quello dello scorso anno.

La Lucchese, nonostante i tanti, troppi contratti pluriennali va rifondata, senza se e senza ma; troppi elementi hanno mostrato lacune sia tecniche che caratteriali e starà all’abilità del nuovo D.S. cercare di piazzare altrove giocatori che, anche furbescamente, sono stati sopravalutati.

O si va in quella direzione o faremo l’ennesimo campionato mediocre, “accontentandoci” di sgomitare per entrare nella griglia play off o sperando di ripetere il cammino in Coppa Italia.

Per puntare alla B, con una squadra che farà tremare gli avversari al sol pensiero, con un bomber da venti reti, parole e musica del Presidente, serviranno scelte vincenti e investimenti importanti, altro che ritocchi!!

Ritoccare significa “apportare modifiche o correzioni finali di lieve entità” e non mi sembra proprio il caso della Lucchese.

Giulio Castagnoli

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